Lady Diana racconta se stessa nel documentario tratto dal libro di Andrew Morton

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Redazione BookToBook
30 Ago 2017

Lady Diana è morta da vent’anni e la sua storia non è mai stata raccontata.

O meglio: la vera storia della principessa Diana, così come lei aveva deciso di raccontarla, fino a oggi non era mai venuta fuori.

A riportare fedelmente le parole di Lady Diana ci pensa Andrew Morton che nel 1991, tra le mura di Kensington Palace, registrò delle interviste segrete con la principessa del Galles per raccontare la parte più intima della “principessa del popolo” ancora tenuta segreta, come la profonda crisi in cui verteva il suo matrimonio.

In occasione dei 20 anni della scomparsa di Lady Diana va in onda su National Geographic  lunedì 28 agosto alle 20.55, simulcast con National Geographic People e FoxLife, e in chiaro mercoledì 30 agosto, alle ore 21.15 su TV8 (tasto 8 del telecomando) il documentario tratto dal libro di Morton “Lady D : le verità nascoste” un ritratto intimo della principessa del popolo raccontato dalla sua stessa voce nelle interviste segrete registrate nel 1991.


Lady Diana e l’incontro con Camilla  – Un estratto dal libro


 […] qualcuno del suo ufficio mi disse che mio marito aveva fatto fare per lei un braccialetto; Camilla lo porta ancora. È un braccialetto d’oro a catenella, piuttosto sottile, con un disco di smalto blu su cui sono incise le lettere G e F intrecciate – Gladys e Fred, i loro soprannomi. Un giorno entrai nell’ufficio di quell’uomo e chiesi: «Oh, che cosa c’è in quel pacchetto?». «Non dovreste guardare» rispose lui. «Invece guarderò.» Lo aprii e dentro c’era il braccialetto. «So a chi e destinato» dissi. Ero annientata. Mancavano circa due settimane al matrimonio. L’uomo disse: «Be’, conta di darglielo stasera». Ero a pezzi. «Perché non puoi essere onesto con me? » Ma no, lui [il principe Carlo] non mi lasciò il minimo spazio. Aveva preso la sua decisione, e questo era quanto. Aveva trovato la vergine, l’agnello sacrificale, e per un certo verso era ossessionato da me. Ma era una continua altalena, su e giù, su e giù. Non si poteva mai sapere in che disposizione d’animo sarebbe stato, su e giù, su e giù.

Le portò il braccialetto lunedì verso l’ora di colazione, e il mercoledì ci sposammo.

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