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La BUR festeggia i suoi 70 anni con una mostra al Festivaletteratura
Scritto da:
Redazione BookToBook
09 Set 2019
1949 – 2019: settant’anni di BUR, Biblioteca Universale Rizzoli.
Settant’anni di storia dell’editoria, della grafica e del nostro paese. Questa mostra si propone di raccontare, attraverso i libri esposti, l’evoluzione della BUR nel tempo e i cambiamenti della funzione stessa del libro tascabile in Italia: dall’essenzialità (ed economicità) dei “grigini” delle origini – con copertine di solo testo su fondo grigio – alle ricercate immagini delle copertine attuali, passando per le variopinte illustrazioni della BUR degli anni Settanta, audaci e colorate com’erano quegli anni ma anche tanto varie da contenere la svolta enciclopedica della BUR di allora.
Dalle origini a oggi, ogni decennio presente in mostra è rappresentativo di una trasformazione sia nella fruizione del libro sia nei cambiamenti del gusto e della sensibilità verso le parole e le immagini.
Questa esposizione, necessariamente centrata sulle copertine, si propone di essere una mostra insieme da guardare e da sfogliare, riflettendo su quel che i titoli selezionati possono raccontare sui mutamenti dell’Italia dal 1949 a oggi: camminare tra le teche può diventare un modo per osservare e osservarsi, per riflettere non solo su come è cambiata la BUR ma anche su come siamo cambiati noi e il mondo attorno a noi. Un modo per scoprire, comprendere, ricordare, fermarsi, e magari emozionarsi, proprio come accade con i libri migliori.
Le sezioni della mostra BUR
SEZIONE 1
La letteratura per tutti: la prima BUR
La BUR nasce nel 1949 con la volontà di diffondere i classici delle letterature di tutti i paesi e di ogni epoca, in accurate e moderne traduzioni, grazie al prezzo per la prima volta così contenuto (50 lire per ogni modulo di 100 pagine).
La BUR è, in Italia, la prima grande raccolta di tascabili alla portata di tutti, e la sua linearità di prezzo e di contenuti si riflette anche nella grafica, caratterizzata da quel fondo grigio e uguale per ogni libro, diventato un vero e proprio simbolo al punto da dare origine alla denominazione di “grigini”.
Con quell’uniformità si vuole infatti mettere l’accento sulla raccolta di titoli nel suo complesso, a sottolineare l’intenzione di creare una sorta di biblioteca ideale e appunto universale che spazi dai classici greci e latini ai capisaldi della letteratura italiana ai romanzi dell’Ottocento francese, inglese e russo.
L’iniziativa riscuote un enorme successo e fornisce un contributo decisivo alla promozione della lettura: è un primo fondamentale passo verso la ricostruzione culturale di un paese prostrato dalla guerra. Nei circa vent’anni di attività, la “prima BUR” con il suo catalogo avvicina alla lettura e affina la sensibilità dei lettori italiani, preparando anche il terreno per quella diffusione capillare della narrativa contemporanea e di consumo che a metà degli anni Sessanta conosce il suo primo boom.
Ma con quel successo decreta anche la propria fine: la prima BUR smette di pubblicare la sua serie di classici di fatto nel 1968, ufficialmente nel 1972.
SEZIONE 2
Universale ed enciclopedica: la nuova BUR dagli anni settanta
La BUR rinasce nel 1974, reinventandosi e reinventando il concetto stesso di universale: se prima alludeva all’autorità di un canone letterario, ora la BUR risponde a una vocazione enciclopedica che va dalla letteratura greco-latina a quella romanza alle culture orientali, dalla narrativa di genere al saggio storico, dal testo di filosofia all’inchiesta giornalistica, da manuale al fumetto.
L’artefice grafico di questa trasformazione è John Alcorn, nome di culto del design e dell’illustrazione, che con le sue copertine riesce a tradurre alla perfezione la varietà e la vivacità di un’offesrta che anno dopo anno diventa sempre più ampia e articolata.
Con il passare dei decenni, alla crescita della proposta contenutistica va di pari passo una crescita della proposta grafica. Sono evidenti in questo senso le copertine presenti in mostra, sempre più variegate per rispondere ai cambiamenti di gusto dei lettori che iniziano a specializzarsi sulla base di interessi e desideri differenti: non più quindi un unico stile grafico per un pubblico pensato come omogeneo ma diversi stili grafici per diversi pubblici.
Le copertine riflettono perciò mutamenti e accelerazioni che vanno oltre l’editoria e che coinvolgono sempre di più ogni ambito di una società che fra contraddizioni e trasformazioni economiche, tecnologiche e culturali procede verso la fine del “secolo breve” e l’inizio del nuovo millennio.
SEZIONE 3
Incontrare i lettori nell’era dell’immagine: la BUR di oggi
Si giunge così agli anni 2000, che hanno tra le loro caratteristiche distintive l’onnipresenza delle immagini in ogni ambito della vita quotidiana – dalla pubblicità alla tecnologia, dalla televisione ai social network – e che pongono con nettezza l’interrogativo su quale debba essere il ruolo dei libri nella società contemporanea. In questo contesto, sempre più globale e globalizzato, il punto di partenza della BUR non può che essere ancora una volta la sua universalità, aggiornandola sia nei contenuti sia nella grafica con un moderno restyling teso a incuriosire e colpire un pubblico sempre più sensibile e preparato.
Da una parte la BUR continua a mantenere vivo e aggiornato il suo catalogo di classici rinnovandolo con copertine non più fondate sull’uniformità della prima BUR ma pensate invece per distinguere e valorizzare ogni titolo. Attorno a questo nucleo irrinunciabile, vengono sviluppate serie
di novità di attualità e narrativa, di storia e scienza, di manualistica e saggistica pratica, che rispondono all’accresciuto bisogno di autoformazione e approfondimento dei lettori.
Ieri come oggi, la BUR mantiene così il suo sguardo aperto sulla persona e sul mondo, grazie a un catalogo che decennio dopo decennio si fa sempre più universale nel tempo e nello spazio. Un universo di parole e immagini che viene ripercorso almeno in piccola parte con i libri presentati in questa mostra. Un universo che continua a vivere soprattutto grazie ai lettori, che più di tutti continuano a essere i veri protagonisti di un catalogo che a loro si rivolge e che per loro ogni giorno è pensato e costruito.
Da parte della BUR e del Festivaletteratura, buona visione e… buona lettura!