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I diavoli di Guido Maria Brera sono arrivati su Sky Atlantic
Scritto da:
Redazione BookToBook
16 Apr 2020
Ne hanno fatta di strada I Diavoli da quando Guido Maria Brera – il golden boy dell’alta finanza, ispiratore del romanzo premio Strega di Walter Siti Resistere non serve a niente – li ha portati in libreria nel 2014, dando voce a quei personaggi che, col tempo, sono stati definiti “squali” da Oliver Stone e “lupi” da Martin Scorsese.
Per Guido Maria Brera invece i broker dell’alta finanza esulano dal mondo animale: per lui sono “monaci guerrieri”, persone talmente devote al dio del profitto da combattere con le unghie e con i denti affinché i titoli non vadano in ribasso per assicurare entrate da capogiro.
La seconda stagione de I Diavoli sarà disponibile dal 22 aprile su Sky.
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Di cosa parla I Diavoli
È un libro di cambiamenti I Diavoli di Guido Maria Brera. È il risultato di un secolo breve, il Novecento, e del mondo della Finanza che lo ha accompagnato, alcune volte soccombendo a lui, altre governandolo. Come l’autore spiega nella prefazione “si potrebbe dire che l’origine del male di oggi sta nei rimedi ai mali di ieri e che i farmaci, a lungo andare, hanno avvelenato il corpo che volevano guarire”.
La vita di Massimo De Ruggero sta per subire una svolta definitiva: il suo mentore, Derek Morgan, a capo del trading di una grande banca americana con sede a Londra, sta per lasciargli in successione il suo regno – cinquanta milioni di dollari all’anno e un potere enorme.
“I diavoli mantiene quello che promette, e qualcosa di più.” Corriere della Sera
Massimo è pronto a salire in cima alla piramide della finanza londinese, ma proprio la vertigine della ricchezza e del successo lo fa entrare in crisi. Perché si accorge che il diavolo esiste, gestisce portafogli milionari e sta mettendo in pericolo il futuro dell’Occidente.
5 cose da sapere sulla serie tv I Diavoli
Il libro di Guido Maria Brera che ha ispirato la produzione originale di Sky ha come protagonisti, tra gli altri, Kasia Smutniak, Alessandro Borghi e Patrick Dempsey.
L’autore ha partecipato alla creazione della serie in differenti ruoli rivelati e durante un’intervista ha dichiarato: “Ho avuto la fortuna di avere lavorato con un cast fortunatissimo perché tutti si sono appassionati alla vicenda da subito. A partire dalla terminologia tipica del mondo della Finanza: se non impari quel linguaggio ne resti ai margini, è uno slang imprescindibile. È stata una esigenza già nella fase di scrittura: lasciare quello slang era fondamentale. Faccio un esempio: shortare è una scommessa di te contro tutto il mondo. Devi capire che puoi perdere una fortuna illimitata se sbagli”. Una delle paure più forti per chi vede il suo libro diventare film è che nel passaggio perda la sua anima, il suo pensiero primigenio. E Diavoli non fa eccezione: “Ero terrorizzato che uscisse un messaggio diverso da quello del libro, ho seguito tutte le fasi della scrittura, per me era fondamentale avere voce in capitolo. Quello che desidero sia chiaro è che non è un libro contro la finanza ma è sulla finanza: noi raccontiamo la vita di questi monaci guerrieri”.
La serie è ricca di citazioni: da un riferimento a David Foster Wallace per una sua frase pronunciata al Kenyon College in Ohio nel 2005 a una riflessione di Fëdor Michajlovič Dostoevskij dal Grande Inquisitore, che è un momento cruciale de I Fratelli Karamazov.
Nella serie Alessandro Borghi recita per la prima volta in inglese dopo essersi misurato con gran parte dei dialetti italiani oltre che con il latino.
Nils Hartmann, Director of Original Productions di Sky Italia, ha dichiarato di essere già al lavoro sulla seconda stagione della serie che partirà proprio dall’emergenza coronavirus.