Chi è Roger Penrose, vincitore del premio Nobel per la fisica 2020

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Redazione BookToBook
06 Ott 2020

Roger Penrose ha vinto il premio Nobel 2020 per la fisica insieme a Reinhard Genzel e Andrea Ghez per i loro studi sui buchi neri e le loro implicazioni nella comprensione dei meccanismi che regolano l’Universo.

Ma qual è la scoperta che è valsa a Roger Penrose il premio Nobel? Semplice (a dirsi): Penrose è riuscito a dimostrare che i buchi neri sono una conseguenza diretta della relatività generale, elaborata da Albert Einstein.

Cos’ha scoperto Roger Penrose?

Qualche decennio dopo la morte di Einstein, Roger Penrose riuscì a dimostrare come si possono formare i buchi neri.

Ma non si fermò qui: riuscì a descriverne le proprietà grazie all’introduzione del concetto di “superfici intrappolate” secondo cui questo particolare tipo di superficie obbliga tutti i raggi di luce a puntare verso il centro di un oggetto, a prescindere dalla curvatura della superficie.

Penrose dimostrò così che un buco nero nasconde sempre una “singolarità”, cioè un confine dove finiscono lo spazio e il tempo.

I libri più importanti di Roger Penrose

Quanto l’indiscutibile eleganza della teoria delle stringhe e la sua conseguente popolarità impediscono di dedicare le nostre ricerche a ipotesi forse meno spettacolari ma più solide? Quale base reale hanno i voli di fantasia delle teorie cosmologiche attuali, erette sul dogma del modello inflazionario? E la precisione straordinaria delle predizioni della meccanica quantistica giustifica la fede cieca nell’affidabilità dei suoi traballanti fondamenti concettuali? Con lo sguardo penetrante, l’originalità di pensiero e l’indipendenza di giudizio che da sempre ne contraddistinguono la ricerca scientifica e l’opera di divulgazione, in questo suo nuovo saggio Penrose ci fornisce uno spaccato profondo e sorprendente del valore e delle debolezze della nuova scienza fondamentale.

Uno dei più profondi misteri del nostro universo è costituito dal problema della sua origine.L’universo è destinato a un’eterna espansione o collasserà su se stesso per esplodere di nuovo?

Una terza ipotesi apre una prospettiva completamente nuova.

Oltre tre millenni di conquiste scientifiche in un unico, grande disegno: ecco l’ambizioso scopo di questo caposaldo della divulgazione, che ci conduce alla scoperta della vera natura di spazio e tempo attraverso la stupefacente armonia tra i dati fisici e le idee matematiche che li interpretano.

Ieri Bohr ed Einstein, oggi Hawking e Penrose, che in questo libro partono da posizioni differenti per confrontarsi sui punti fondanti della natura dell’universo: dal big bang allo spazio-tempo, fino ai buchi neri, il loro incontro è un’occasione unica per assistere al dibattito scientifico contemporaneo al suo massimo livello, osservare passo dopo passo il farsi – e disfarsi – delle teorie più visionarie, e andare al cuore delle questioni matematiche e concettuali più sfidanti per la comprensione della realtà.

La natura dello spazio e del tempo

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In questo libro, che ha conosciuto un immediato successo al suo apparire, un grande matematico e fisico affronta il tema affascinante della Mente: la nostra mente, e cioè il funzionamento del cervello umano, e l’intelligenza artificiale. Si tratta di due realtà comparabili? A quali leggi della fisica obbedisce il cervello umano, quelle della fisica classica o piuttosto quelle della fisica quantistica? I computer potranno un giorno ragionare esattamente come una mente umana? Penrose si addentra in questo territorio di confine con il candore del bambino della fiaba.

La mente nuova dell’imperatore

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