“Uccidi i ricchi”, il nuovo thriller di Sandrone Dazieri con protagonisti Dante e Colomba

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Redazione BookToBook
18 Feb 2025

«C’è una sola grande nazione e si chiama Dollaronia e a comandarla sono le persone più ricche del mondo. I primi venti hanno il potere assoluto. Comandano loro. Su tutto. Economia, guerre… Tutti voi avete in casa o usate un qualche servizio fornito da loro. Internet, medicine, armi. Tutto.»

Non trovate che sia una descrizione perfetta del nostro mondo all’epoca di Trump e Musk, del big business dei colossi del web e dell’incandescente scacchiere geopolitico dove le grandi superpotenze giocano sulle nostre teste le loro partite a chi è il più forte?

«La guerra è cominciata, tra quelli che non hanno niente e quelli che hanno tutto. E il nostro motto è uno solo. UCCIDI I RICCHI.»

Se non fosse pura e geniale fiction, una tale call to action farebbe milioni di proseliti attorno al globo terrestre, talmente incontestabili sono le disuguaglianze tra l’1 per cento dei super ricchi e il resto della popolazione mondiale, sempre più sottomessa da enormi disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza e dai privilegi, spesso ereditati, di cui godono pochissimi fortunati.

Uccidi i ricchi: tornano Colomba Caselli e Dante Torre, personaggi creati dalla penna di Sandrone Dazieri

Tuttavia, di fiction stiamo parlando e Uccidi i ricchi è il titolo del nuovo romanzo di Sandrone Dazieri, tra gli autori di noir più affermati, e non soltanto in Italia. Creatore della serie di culto del Gorilla, ci consegna ora questo thriller a dir poco intrigante, animato da due personaggi altrettanto affascinanti che i lettori di Dazieri hanno già potuto conoscere e apprezzare: Colomba Caselli e Dante Torre, la coppia di investigatori protagonisti di un’altra serie bestseller a livello internazionale dello scrittore cremonese inaugurata con Uccidi il padre, primo capitolo tradotto in più di venticinque Paesi.

Ebbene, se un maestro del thriller internazionale quale è Jeffery Deaver, mago dei congegni narrativi perfetti e complicatissimi (come l’ultimo suo La mano dell’Orologiaio) ha detto di Uccidi i ricchi, in libreria dal 18 febbraio per Rizzoli, tal quali queste parole: «Strepitoso. Un raro regalo per i lettori: un thriller con una scrittura da grande autore. Lo leggerete tutto d’un fiato», ebbene, val davvero la pena trattenere il respiro per 384 pagine, magistrali nel consegnare ai lettori tutto il gusto dell’arte letteraria della detection e del crime.

Intervista a Jeffery Deaver: “La mia più grande paura è deludere i lettori”

Uccidi i ricchi comincia con il ritrovamento del cadavere di Jesús Martínez, ça va sans dire, un ricco

Così dunque non può che iniziare con un cadavere questa storia che ha poco dell’inverosimile, se riprendete quelle prime righe su Dollaronia, e molto invece della migliore tradizione del noir e del poliziesco, capaci come sono questi generi letterari di reinterpretare in chiave narrativa le storture della società, vedi i ricchi sempre più ricchi e imperanti, il malessere e il malcontento delle masse sfruttate e impoverite, il lato oscuro dell’animo umano pericolosamente in bilico tra bene e male, e infine i motori della ricerca della verità, delle passioni e dell’amore, che muovono i fili di ogni trama che sia degna di essere raccontata.

Il cadavere è quello di Jesús Martínez, quarantanove anni; da giovane giocava nel Paris Saint-Germain, ora invece (cioè poco prima di esser ritrovato morto sotto i nostri occhi nelle prime pagine di Uccidi i ricchi) opera nel settore delle macchine per il fitness e degli integratori. Denaro guadagnato a palate. Jesús è appena atterrato con il suo Dassault Falcon 2000lxs a Milano, dove ha un appartamento al venticinquesimo piano in uno dei due grattacieli della Jungla Urbana di Milano, «chiamati così per le facciate coperte di piante sempreverdi come le città abbandonate del Pianeta delle scimmie, anche se alla Jungla non vi è una foglia fuori posto, o un angolo che non sia lucidato e controllato. La privacy è talmente stretta da rendere impossibile sapere chi vi abiti davvero».

 

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Vi ricorda qualcosa? Alcuni amici lo aspettano a cena al ristorante del Bulgari per festeggiarlo, “Forbes” l’ha appena inserito tra i 500 uomini più ricchi del mondo. La mattina dopo, un tè verde per colazione, un’ora di esercizi con i pesi, mezz’ora di meditazione, Jesús entra nella criosauna creata dal suo marchio milionario.

«È la Ferrari delle criosaune, un cubo di cristallo di tre metri per lato che contiene un grande cilindro di metallo alto un metro e mezzo traforato dagli ugelli cromati che rilasciano l’azoto. Martínez fa sollevare il cilindro meccanico, che si riabbassa intorno a lui lasciandogli scoperta solo la testa. Poi dà via al trattamento con il comando vocale. È l’ultima cosa che dice. Le sue dodici ore si sono esaurite.»

E le lancette della bomba narrativa a orologeria iniziano a ticchettare il conto alla rovescia. Da qui in poi non ci sarà più tregua, né per gli investigatori né tantomeno per chi si nasconde dietro questa morte sospetta. Perché a entrare in gioco è Colomba Caselli, ex vicequestore di polizia in congedo, «sopravvissuta a due attentati e a un coltello nella pancia». A contattarla, nelle ore successive al ritrovamento del cadavere, è Donatella Sermonti, vicedirettrice del Dis, il Dipartimento informazioni per la sicurezza, che coordina l’attività delle agenzie dei Servizi segreti per conto del governo.

Uccidi i ricchi è un thriller pieno di suspense

Capelli corti neri, occhi verdi, fisico atletico e una bellezza distinguibile di cui però non fa sfoggio, insieme a una buona dose di tensione a infrangere le regole quando sa che è l’unico modo per arrivare alla verità e per riparare alle ingiustizie, Colomba Caselli non ha nessuna intenzione di rientrare in ruolo, men che meno per i Servizi segreti. Ad assumerla, tramite una grossa agenzia privata francese, sarebbe la famiglia Martínez. E così, fatto il sopralluogo a casa della vittima, dove sono troppi i dettagli che non quadrano, l’ex poliziotta accetta l’incarico. Che scoprirà essere molto più impegnativo, intricato e pericoloso del previsto fin dai suoi primi passi nell’ambiente opaco e vischioso dei multimilionari.

L’intuito, l’esperienza, il coraggio non le difettano, ma sarebbe quantomeno irragionevole fare a meno dell’intelligenza di Dante Torre, il suo socio, uomo dal genio investigativo unico e straordinario, sofferente di un’acuta forma di claustrofobia che con lei condivide un passato traumatico – oltre a una complicità affettiva dai confini incerti. Mago delle tecnologie digital, Dante ha una community di milioni di follower che lo seguono in rete, da dove dispensa i suoi consigli contro il sistema dei ricchi e dei potenti strasfottenti, tipo:

«Cercatevi da soli le vostre risposte, non accontentatevi di quelle degli altri, neanche delle mie. Ma cercatele fuori dalla Rete, qui tra fake e allucinazioni delle intelligenze artificiali, la verità è morta da un pezzo.»

Un ottimo consiglio da tenere a mente per noi lettori, anche perché nel frattempo, mentre Colomba e Dante si mettono a scandagliare qualsiasi ipotesi verosimile sulla morte di Martínez, in rete compare il primo di una serie di messaggi altrettanto anti-sistema lanciati da un canale Telegram chiamato “Verità Nascoste”, che noi vi avevamo già anticipato e che inciterà con sempre più presa e fascinazione collettiva a ribellarsi contro la nazione di Dollaronia:

«Fratelli e sorelle alla ricerca della vera verità, quella sempre nuda e sempre in libertà provvisoria. Avete letto sui giornali che le sei persone più ricche del mondo guadagnano quanto la metà più povera del mondo? Sono certo che avete pensato che non vi riguardasse. Mica stiamo da quelle parti. Mica guadagniamo un dollaro al mese. Ma quelle sei persone, e i loro amici, e i loro amici degli amici, possiedono anche voi.»

E in questo gioco in cui sarà sempre più complicato capire chi è la vittima e chi il carnefice, altri cadaveri verranno ritrovati, altre azioni firmate col sangue saranno rivendicate e Colomba e Dante dovranno fare i conti con il profilo di un killer abilissimo, in una girandola di false piste, colpi di scena e scoperte inaspettate che confonderanno anche il più scaltro dei lettori di thriller. Perché, badate bene, come dice Dante, «i ricchi ti sbattono in faccia i loro status symbol, alla fine o li vuoianche tu o li odi».

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