Se l’ultima volta che hai incontrato il suo nome eri sui banchi di scuola urge un ripasso. La professoressa era sicuramente insistente: l’umanista, il grande poeta, l’uomo sempre in viaggio. Ma per te chi è Francesco Petrarca? Di seguito, ti sveliamo 3 curiosità su Petrarca per ricordalo nel giorno dell’anniversario della sua nascita.
Una storia intricata e affascinante. Dalle versioni manoscritte alla prima edizione a stampa, la storia del Canzoniere è parecchio intricata. Ricostruire l’edizione critica del Francisci Petrarchae laureati poetae Rerum vulgarium fragmenta rende il lavoro dei filologi degno dei più raffinati investigatori. E lo studio dell’opera può essere goloso anche per gli esperti di statistica, anche solo come divertimento: 366 componimenti (365, come i giorni dell’anno, più uno introduttivo: “Voi ch’ascoltate”) di cui 317 sonetti (86.5%), 29 canzoni (8%), 9 sestine (2.5%), 7 ballate (2%) e 4 madrigali (1%).
L’aura o Laura? Laura potrebbe non essere una donna ma “l’aura”, cioè una figura eterea e immateriale. Petrarca gioca, infatti, sul nome dell’amata e resta ambiguo: lo associa al lauro, simbolo della gloria poetica, e fa giochi di parole, come il celebre Erano i capei d’oro a l’aura sparsi.
In esilio. Era figlio di Ser Petracco, che fu esiliato da Firenze nel 1302, insieme all’amico Dante Alighieri, per motivi politici legati alla lotta tra i Gherardini e le aperture di Firenze all’arrivo di Carlo di Valois, fatti interni alle lotte tra guelfi bianchi e neri. Nacque così ad Arezzo, ma si spostò anche a Pisa, Montpellier e a Bologna, dove nonostante le sue spiccate inclinazioni letterarie studiò diritto civile. E lo faceva controvoglia, perché era il volere del padre, non il suo.