Il successo di Game of Thrones si basa sulla santissima trinità dell’intrattenimento (suspence, sesso e violenza) ma anche su elementi innovativi, se non di rottura, rispetto a quanto la precedeva e la circonda. Ecco i cinque segreti della saga che sta monopolizzando l’attenzione di tutti.
Transmedialità mon amour
G.R.R. Martin è ancora impegnato a scrivere il sesto volume delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, e la serie HBO potrebbe terminare prima della saga. Un problema? No, anzi: è probabile che il finale della serie tv e quello del ciclo di romanzi differiscano, e sarà divertente scoprire in cosa. Per i fan, poi, c’è anche la versione a fumetti. La graphic novel curata dallo scrittore (e amico personale di Martin) Daniel Abraham, è caratterizzata dal grande rigore filologico rispetto all’originale cartaceo.
Rinnova il genere
Game of Thrones è chiaramente un’opera fantasy, ma non solo, tanto che la vicenda potrebbe stare in piedi benissimo senza elementi magici. L’impianto utilizzato da Martin è infatti quello del romanzo storico: basta poi un’occhiata alla versione Google Maps dei Sette Regni per capire a quale nazione si sia ispirato.
Nessuno è fondamentale
Eddard Stark aveva tutto per reggere sulle sue spalle migliaia di pagine di romanzo e almeno otto stagioni in tv: giusto il tempo di pensarlo, e la sua testa già rotolava per mano del boia. Non sarà l’ultimo protagonista a fare una brutta fine, anzi, il turnover spietato fra i personaggi è una delle costanti più sorprendenti e rivoluzionarie di Game of Thrones.
Impara dai migliori
Se è vero che al mondo non si inventa più nulla, è giusto tenere bene a mente l’esempio di chi c’è riuscito: l’universo creato da Martin – come lui stesso ha ammesso – deve molto all’epica fantasy di Tolkien, al cupo pessimismo di Lovecraft, al gusto del tragico di Shakespeare e all’idea, condivisa con Faulkner, che i conflitti dell’animo umano siano l’unica cosa di cui vale la pena scrivere. Che dire, sulle spalle dei giganti si gode di una bella vista.
Dulcis in fundo
Fin dall’inizio sappiamo che al Nord, insieme all’Inverno, sta per calare un esercito di spiriti-zombie, e che al Sud la legittima erede al trono della dinastia Targaryen si sta riorganizzando con tanto di draghi al seguito: beh, stiamo ancora aspettando di capire come si concretizzerà la duplice minaccia. Tenere il meglio per la fine è la maniera ideale per gestire la serialità ed evitare il rischio salto dello squalo.