Cosa leggi mentre scrivi? La parola a Vladimiro Polchi

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Redazione BookToBook
15 Mar 2018

Vladimiro Polchi, giornalista, autore televisivo e teatrale, scrive per “la Repubblica” ed ha appena pubblicato per Rizzoli I comunisti che vinsero alla lotteria.

Ma cosa ha influenzato la sua scrittura? Quali libri stava leggendo mentre scriveva il suo romanzo?

La parola all’autore.


Le letture che hanno influenza Vladimiro Polchi

Il testo che segue è scritto dall’autore


I Comunisti che vinsero alla lotteria sono gente schietta e leale, riconoscente a chi gli ha dato una mano. A partire dai grandi scrittori, che non mancano di essere citati nel testo. L’ispirazione per scrivere questo romanzo infatti non è mancata. Non solo grazie alla storia vera dalla quale prende spunto (la vincita milionaria alla lotteria spagnola, nel Natale del 2016, da parte di un manipolo di comunisti andalusi), ma anche grazie ad alcune superbe storie frutto della fantasia dell’uomo, che ho amato, ho letto in passato e riletto più di recente.

Innanzitutto L’amore ai tempi del colera. La passione tra Fermina e Florentino, raccontata da Gabriel García Márquez, rivive anche tra due dei vecchi Comunisti che vinsero alla lotteria: Rosa e Ninito. Non a caso Teodoro, compagno bibliotecario della sezione rivoluzionaria di Pietra Rosata, porta una mattina a Ninito, segretario del partito, proprio questo libro. Per lui, sarà una scoperta sconvolgente.
«Compagno Teodoro, cos’è questo libricino per perditempo?».
«Leggilo, caprone, e poi riportamelo, che è della biblioteca.»
Ninito lo aveva divorato in meno di due giorni.
«È la più bella storia d’amore mai scritta da un uomo», aveva tuonato un paio di sere dopo, entrando in sezione.
Ad accompagnare la scrittura del mio romanzo sono state anche le vicende dei tre amici londinesi e del cane Montmorency, raccontate in Tre uomini in barca da Jerome K. Jerome: una storia esilarante, perfetta per distendere i nervi e favorire il sonno. Tanto da essere letta anche da Ilario, giovane candidato sindaco a Caprifoglio, appoggiato dai Comunisti che vinsero alla lotteria, nelle tormentate notti in attesa del ballottaggio.
Poi c’è lui: il piccolo capolavoro. L’inno all’amicizia. Il mio libro del cuore: Pian della Tortilla di John Steinbeck. Anche lui merita una citazione nel mio romanzo. Lo tira fuori una ragazza, aspirante candidata della lista elettorale dei vecchi comunisti. E questo basta per essere presa subito a bordo. Teodoro infatti ne va pazzo: «Una storia d’amicizia, condivisione e generosità, e poi divertentissima. Per me, lei è dentro!»
Per le lezioni politiche, o meglio di comunicazione politica e propaganda elettorale, che il vecchio bibliotecario comunista tiene al giovane Ilario, devo molto alla lettura di Volgare Eloquenza, in cui il linguista Giuseppe Antonelli ricorda come oggi dal «votami perché parlo meglio (e dunque ne so più) di te», si è passati al «votami perché parlo (male) come te».
Infine dentro ai Comunisti che vinsero alla lotteria c’è un po’ del Mondo Piccolo di Guareschi col suo Don Camillo, tanta commedia all’italiana…
Ma fermiamoci qua.
E buona lettura!


La playlist di Vladimiro Polchi


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