Le donne che non vogliono figli vengono fatte sentire inadeguate dalla società, spesso a partire dalla propria famiglia. Difettose, è l’aggettivo che suggerisce Donna Freitas nel suo romanzo, Le nove vite di Rose Napolitano.
Nove sliding door, nove bivi posti nello stesso identico istante che porteranno la protagonista a condurre nove esistenze diverse in tema di maternità.
Fuori dalla finzione letteraria, alle donne è concessa solo una scelta e in moltissimi casi la pressione è schiacciante. Voglio diventare davvero madre? Qual è il problema che mi fa rifiutare la maternità? Quando, esattamente, dovrei diventare madre? Cosa succede se poi non riesco a diventarlo?
Emilie Pine ha qualcosa da dire a tutte le donne, e non solo
Il senso di inadeguatezza
Siccome non voglio un bambino, sono una donna cattiva e inadeguata e lo resterò per sempre. Lo pensano in molte tra le donne che non vogliono figli, come capita a Rose Napolitano in una delle sue esistenze da nullipara.
In una ipotetica gara sociale tra donne, diventare madre o non diventarlo dovrebbe dare lo stesso identico punteggio.
Il tema della maternità è invadente, perde i suoi contorni e spezza gli argini. Si confonde con l’interezza di una donna, con la sua integrità di persona, di figlia, di lavoratrice, di partner. Le parole di Donna Freitas:
tutto questo si è confuso con il mio modo di essere donna, con il mio essere buona o cattiva, realizzata o irrealizzata, egoista o altruista, felice oppure no.
Non ha senso sentirsi una anomalia nel sistema. La verità è che è normale non volere figli, quanto è normale il desiderio di diventare madre.
Quante di queste frasi ti sei sentita dire?
Il frasario sociale, che vuole ogni donna si realizzi nella maternità, è ripetitivo. Tra Le nove vite di Rose Napolitano, ne abbiamo estratte alcune dai dialoghi.
– I figli fanno parte della vita! Tutte le donne ne hanno quando raggiungono l’età giusta.
– Adesso la pensi così, ma cambierai idea
– Potrebbe essere che tu scopra quell’istinto solo dopo avere avuto un bambino!
– Fare un figlio è sempre una scommessa.
– Diventare madre è un atto di fede.
– Dalle tempo. Si abituerà. Come tutti, del resto, alla fine.
– La maternità ti cambia completamente, ti rigenera.
Forse non hai ancora incontrato la persona giusta, se non vuoi fare un bambino
– Le donne hanno l’istinto materno
una volta che c’è un bambino, non si scappa.
– Pensi che i bambini ti tolgano tutto, poi all’improvviso diventano loro quelli che danno
Romanzi Mum Noir: una sfida a ciò che pensi di sapere sulla maternità
Un romanzo dedicato alle donne che non vogliono figli
L’autrice dedica Le nove vite di Rose Napolitano alle madri di ogni sorta, ma soprattutto alle donne che non vogliono diventare madri:
Alle donne che non hanno mai voluto figli e che la società ha fatto sentire difettose e piccine – se non peggio – come se in loro ci fosse qualcosa di sbagliato: ho scritto questo libro pensando a voi. Grandi! Spero di aver reso giustizia alle vostre esperienze.
Non c’è nulla di sbagliato in una donna che non vuole diventare madre, che non vede il suo futuro con dei figli. C’è qualcosa di profondamente sbagliato, invece, in una società che preme per attribuire questo identico destino, questo scopo, a tutte le donne.
Rose Napolitano, tra tanti dubbi, riesce con lucidità a collocare fuori di sé il problema: “Vorrei tanto che il mondo fosse diverso. E che la gente pensasse che per una donna sia ugualmente normale avere e non avere figli”.
nota 1. Un nuovo modo di trattare l’argomento maternità da parte della fiction è il sottogenere mum noir, il thriller che mette in discussione quello che pensi di sapere sull’essere madre.
nota 2. Lo storytelling sulle gioie celestiali della maternità è stato da tempo abbandonato, in favore di una ficcante satira sulla fatica di avere figli: qui un ottimo esempio.