Nazionalismo: definizione, forza retorica e attualità
Scritto da:
Redazione BookToBook
28 Giu 2021
La definizione del nazionalismo è un argomento controverso, oggi più che mai rilevante. Viviamo infatti un ritorno al nazionalismo:
Ci troviamo sulla soglia di un’epoca in cui internet e la globalizzazione del capitale minacciano di spazzare via molti confini nazionali e il nazionalismo, in parte come reazione, sembra riemergere con rinnovata forza
Al nazionalismo Eric Hobsbawm, tra i massimi storici del XX secolo, ha dedicato lezioni e scritti perché, spiega: è probabilmente il fenomeno politico più rilevante del nostro secolo, e la sua importanza continua ad aumentare.
“La multietnicità e il plurilinguismo sono inevitabili, se non in linea provvisoria per mezzo di esclusione di massa, assimilazione forzosa, espulsione di massa o genocidio: in breve, tramite coercizione”.
Il nazionalismo si alimenta nella “nazione la cui definizione di sé dipende in maniera netta dai suoi nemici, tanto esterni quanto interni”. Iniziamo a centrare una definizione di nazionalismo da questo presupposto:
Il nazionalismo non coincide con l’interesse nazionale generale e reale, ma con quello di una singola famiglia retorica.
Nazionalisti come famiglia
Il Nazionalismo prospera in una famiglia, più precisamente in una famiglia retorica. Fratelli, terra madre, antenati… Quello della parentela è il più potente richiamo alla solidarietà di gruppo nei movimenti e negli Stati nazionalisti moderni, è allo stesso tempo la più antica. Accomunati da legami di sangue e di razza (cioè da presunti legami biologici) che escludono i non membri, e da una casa comune, con un arredamento comune fisico e mentale, il cui pieno significato non può essere compreso dagli altri. Hanno antenati in comune e una lingua comune che è, quasi per definizione, inaccessibile a chi non condivide il patrimonio familiare.
Il Nazionalismo è una cosa da ricchi o da poveri?
Proviamo ad andare più a fondo nella definizione di cosa sia il nazionalismo.
“Gruppi di persone che si definiscono in base all’etnia, alla religione o ai confini passati e presenti degli Stati, e che cercano di trovare qualche certezza in un mondo incerto e instabile dicendo: Noi siamo diversi e migliori degli Altri”.
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A quale classe sociale appartiene storicamente? “Le forze divisive più potenti, incarnate da partiti e movimenti politici come quelli ispirati al nazionalismo, provengono dall’esterno delle classi operaie. Per due motivi. Perché la classe operaia è sempre stata eterogenea e “naturalmente accentuavano le differenze linguistiche, religiose, fisiche e di altro tipo”. Perché l’idea di Nazione “includeva tanto gli sfruttatori quanto gli sfruttati”.
Oggi è diverso, l’istruzione scolastica ha cambiato tutto: «fratelli e sorelle, genitori e figli, potrebbero ritrovarsi a condurre vite alquanto diverse». Il nemico è chi detiene un privilegio immeritato – insegna il populismo – ricco o povero che sia.
Gli ingredienti del Nazionalismo
Il mestiere degli storici. Un tempo credevo che il mestiere dello storico, a differenza di quello, per esempio, del fisico nucleare, non potesse nuocere a nessuno. Adesso so che può farlo. I nostri studi possono trasformarsi in fabbriche di bombe. Noi storici abbiamo la responsabilità di esporre i fatti storici in generale e di criticare l’abuso politico-ideologico della storia in particolare.
La storia è la materia prima per le ideologie nazionaliste, etniche o fondamentaliste, così come i papaveri sono la materia prima per la produzione di eroina.
Il passato è un elemento fondamentale, forse l’elemento fondamentale di queste ideologie. Se non esiste un passato adatto, si può sempre inventarlo. […] Il passato legittima. Il passato fornisce un contesto più glorioso a un presente che non ha granché da celebrare.
Il mito. Il più comune abuso ideologico della storia non si basa sulle menzogne ma su un anacronismo. Tentativi di sostituire la storia con il mito e l’invenzione. Il mito e l’invenzione sono fondamentali per la politica d’identità.
Il Nazionalismo e la sinistra
La sinistra deve essere consapevole del sentimento popolare. Lo stesso Eric Hobsbawm, pur partendo da posizioni critiche nei confronti del nazionalismo, non ha mai commesso l’errore di liquidare il fenomeno come assurdo, riconoscendone invece le radici, l’importanza e l’impatto sociale:
il patriottismo non va trascurato, e non andrebbe lasciato alla destra. Non approvare qualcosa non ci legittima a non provare a comprenderlo
Per approfondire le origini, i limiti e i pericoli del nazionalismo, vi rimandiamo alla lettura delle lezioni per il XXI secolo di Eric J. Hobsbawm.