L’arte delle riunioni brevi e interessanti
Scritto da:
Redazione BookToBook
29 Giu 2021
Fare riunioni brevi e interessanti non è semplice, ce ne siamo accorti tutti nella nostra vita lavorativa. A peggiorare la situazione, il body language non mente e tutti ci siamo mossi insofferenti, infastiditi o intimiditi.
Non è possibile sfuggire alla sala riunioni,
ma possiamo renderla uno spazio di comunicazione incisiva.
Perché gli ingegneri si siedono come gli scimpanzé e le prof parlano con le ginocchia? Questo è il titolo del bestseller degli psicoterapeuti australiani Allan e Barbara Pease, esperti in comunicazione e linguaggio del corpo.
Abbiamo selezionato dei piccoli consigli, tra i moltissimi presenti nel loro manuale.
Il linguaggio del corpo di chi parla in riunione
Chi parla a una riunione di breve durata farebbe bene a rimanere in piedi. Gli studi dimostrano che si argomenta meglio, con voce sicura e attirando maggiormente l’attenzione dei presenti sui contenuti.
Non vi barricate mettendovi idealmente sulla difensiva: anche se in piedi, sarebbe bene non essere schermati dietro un tavolo o lo schienale di una sedia “che funge da scudo”.
Evitate la postura della lampo rotta, con le braccia rilassate e le mani intrecciate davanti alla patta.
Usate una calamita. Se siete in piedi accanto alla vostra presentazione, usate un oggetto puntatore, come una penna – la nostra calamita – per muovere l’attenzione. Quando vorrete che l’attenzione torni su di voi, vi basterà spostare la penna tra il vostro viso e i partecipanti alla riunione.
Dove sedersi e come in riunione
Fate caso alla postura dei presenti. “Mark era convinto che la riunione stesse andando alla grande. Non si era accorto che il suo collega aveva le ginocchia puntate verso l’uscita più vicina”.
La posizione di ascolto migliore è con la testa alta appena reclinata di lato, mentre è minacciosa la posizione frontale con il mento basso.
Accaparratevi la sedia alla destra del capo, posizione che indica un rango superiore.
Se dovete vendere qualcosa, il cliente va fatto accomodare alla vostra sinistra. Questo per concentrare meglio le vostre e le sue attenzioni.
Come scoprire se chi parla sta mentendo? Molti sono in grado di controllare ad arte volto e mani mentre dicono una bugia, ma pochissimi controllano gli arti inferiori che si muovono mentre diciamo una falsità.
L’interlocutore non vede l’ora di chiudere la riunione: come capirlo? La posizione dello scattista non mente. Mani sulle ginocchia o sulla seduta, pronte a spingersi in piedi e scappare.
Se proprio non sapete dove tenere le mani, scegliete la guglia, con le punta delle dita in alto a disegnare una volta. Un classico di chi è sicuro di sé.
Una tazza di caffè può decidere l’esito di una riunione
“Offrire da mangiare o da bere durante una trattativa o un incontro di lavoro è un’eccellente strategia per valutare se
il vostro interlocutore condivide le vostre opinioni o è interessato alle vostre proposte. La posizione in cui sistemerà la tazza dopo aver sorseggiato il caffè è un forte indicatore di quanto vi ha trovato convincente. Chi nutre dubbi, prova esitazione o giudica negativamente ciò che gli viene detto tende a posizionare la tazza direttamente davanti a sé, come se innalzasse una barriera. Se invece trova accettabile la proposta, tenderà a mettere la tazza di lato rispetto al corpo, segnalando così un atteggiamento disponibile e ricettivo”.