Tales of the City tra letteratura e tv: la saga ieri e oggi
Tales of The City è una di quelle storie che non hanno data di scadenza. Per questo è perfetta per essere riletta, discussa e adattata su diversi supporti, dalla letteratura alla televisione.
Tutto parte dall’omonima saga letteraria scritta da Armistead Maupin che ha dato vita a una serie televisiva in quattro stagioni, partita nel 1993 con la prima e giunta ora alla quarta, in onda su Netflix a partire dal 7 giugno. Uscito da poco per BUR, il libro Tales of The City. L’autunno di Mary Ann, riprende le fila della storia di Mary Ann raccontando il suo ritorno a San Francisco, Barbary Lane.
Essere a casa, dopo vent’anni di carriera altrove, significa rituffarsi nel passato e rincontrare tutti i personaggi che ne hanno fatto parte: l’ex padrona di casa e mentore Anna Madrigal, l’amico Michael “Mouse” Tolliver, la figliastra Shawna e l’ex marito Brian. La sinergia tra il libro e la serie vi farà scoprire una storia ironica e anticonformista da due prospettive, quella di Maupin e quella della sceneggiatrice Lauren Morelli.
San Francisco, Barbary Lane e la comunità LGBT
In un momento in cui l’attenzione verso il tema della diversity e dell’inclusione è cruciale, Tales of the City ci ricorda il valore storico della lotta per l’affermazione della causa LGBT.
Barbary Lane è stato uno dei luoghi chiave per la lotta di affermazione della comunità gay e transgender d’America tra gli anni ’60 e ’70. Tra le storie dei personaggi di Tales of the City emergono sotto traccia temi chiave quali la crisi dell’AIDS e la repressione da parte della polizia.
Il libro poi sembra nutrito dell’essenza di San Francisco, della nebbia che scompare sotto il cielo azzurro mattutino, delle ripide strade in salita e degli stormi di pappagalli selvatici che starnazzano.
Tales of the City: gli attori della serie “fanno coming out”
Per conquistare sia i fan affezionati della saga che nuovi spettatori, la serie tv include personaggi di diverse generazione. Laura Linney, Olympia Dukakis e Barbara Garrick hanno ripreso i loro ruoli nello show e sono arrivati volti nuovi come la nominata all’Oscar Ellen Page che interpreta la figlia di Mary Ann. Il mix è genuino e molto credibile, perché anche se la San Francisco di oggi è cambiata rispetto a quella degli anni ’60, Barbary Lane è rimasta una casa per quelle persone che sono alla ricerca di un nido in cui essere se stesse.
I momenti di interpretazione intensa non mancano: come in questo video di Netflix in cui il cast di Tales Of The City legge una lettera di coming out scritta da un figlio per i suoi genitori.
Tales of the City: chi è l’autore Armistead Maupin
Nato a Washington nel 1944, Maupin è uno dei pionieri nella lotta per i diritti degli omosessuali e per questo tra gli autori più amati dalla comunità LGBT.
Nel suo Non fare nulla che non farei anch’io (edito da BUR) ci accompagna nel cuore della comunità di Barbery Lane 28; parla di omosessualità, droga e trasgressioni con un tono naturale, quasi di confidenza con il lettore.
Curiosità su Tales of the City
- Prima di essere edito in volume e diventare un successo internazionale, Tales of the City venne pubblicato a puntate sul San Francisco Chronicle.
- Alcuni personaggi non sono presenti nel libro di Maupin, ma sono stati creati ad hoc per la serie, come May Hong e Michelle Buteau.
- Per il reboot della serie Lauren Morelli ha costruito una squadra di sceneggiatori e autori del mondo LGBT. Tra loro Jen Silverman, Marcus Gardley, Hansol Jung, Thomas Page McBee e Patricia Resnick.