The secret life of Walter Mitty è un libro di James Thurber pubblicato nel 1939 e diventato subito un bestseller. L’edizione italiana – I sogni segreti di Walter Mitty – raccoglie un’ampia scelta dei pezzi più belli e famosi dell’autore americano, incluso il racconto “La vita segreta di Walter Mitty”: due paginette miliari della narrativa stelle e strisce che ritraggono un personaggio proverbiale per la sua innata e ingovernabile tendenza a fuggire dalla realtà e a rifugiarsi in un mondo di più o meno improbabili fantasie. Ma chi è, veramente, questo Walter Mitty che per tutti noi ha oramai la faccia simpaticamente irresistibile di Ben Stiller? Un impavido comandante di idrovolanti, un gelido chirurgo dal sangue più freddo della neve o un micidiale tiratore scelto? Con assoluta sicurezza non è dato saperlo, ma una cosa è certa: è soprattutto un sognatore impenitente. E visto che sognare, a volte, rimane l’unica via d’uscita da una situazione difficile, tanto vale seguire il suo esempio. Sei d’accordo?
Trama
Photo Editor della famosa rivista fotografica americana Life, Walter Mitty spezza la sua noiosa esistenza sognando a occhi aperti un mondo fantastico, reso elettrizzante da audaci eroismi e appassionate storie d’amore. Ma quando con la sua collega – di cui è segretamente innamorato anche se troppo timido persino per invitarla fuori a cena – sta per perdere il lavoro, Walter dovrà prendere il destino in mano e partire per un lungo viaggio alla ricerca di una famoso fotografo e di un negativo scomparso. Un viaggio, questa volta, non solo della fantasia, ma concreto e reale come le difficoltà che affronterà. Morale della favola? Nonostante i ripetuti fallimenti cui la vita ci sottopone, in ognuno di noi batte il cuore di un vero eroe!
Curiosità
1. Riguardo il racconto da cui è stato tratto il film, il New Yorker sottolinea la grande differenza tra il film e lo scritto ispiratore: «Quando James Thurber pubblicò la storia originale in questa rivista, nel 1939, il suo racconto durava due pagine senza che succedesse niente; Mitty guidava per la città in compagnia della moglie. Le sue imprese – come asso della guerra, come chirurgo e così via – rimanevano dentro la sua testa e si rifiutavano di fuoriuscire. Se il suo nome è sopravvissuto, è perché la sua situazione è universale.» Differenze sì, ma non sostanziali dunque: il significato universale del testo è salvo.
2. James Thurber, l’autore del racconto, è stato un famoso fumettista e giornalista statunitense. Da piccolo, mentre giocava con i suoi due fratelli William e Robert, perse un occhio. Questo gli impedì di partecipare a sport e attività all’aperto, ma gli permise di sviluppare spiccate doti di osservatore. Il neurologo Vilayanur S. Ramachandran ha ipotizzato che soffrisse della Sindrome di Charles Bonnet, che gli procurava allucinazioni visive alle quali reagiva disegnando. Ha lavorato al New Yorker per circa trent’anni, firmando sei copertine e innumerevoli articoli e vignette. Oggi è considerato uno dei maggiori scrittori e disegnatori satirici americani, tanto che, in sua memoria, dal 1997 è stato istituito il Thurber Prize, che premia i migliori umoristi americani.
3. Sapevi che il film di Ben Stiller del 2013 è in realtà un remake, perché una versione cinematografica del libro di Thurber era già uscita nel 1947? In Italia questo primo film girato negli anni Quaranta è stato distribuito con il titolo di Sogni proibiti. Al racconto del fumettista americano è liberamente ispirata anche la versione più parodistica di Paolo Villaggio del 1982, Sogni mostruosamente proibiti, in cui Fantozzi/Paolo Coniglio è un ingenuo e imbranato sceneggiatore di una casa editrice di fumetti, tiranneggiato dal direttore nonché dalla terribile futura suocera. Per sfuggire alla squallida routine quotidiana, Paolo Coniglio si ritrova protagonista di vividissimi sogni a occhi aperti in compagnia di Dalia, la bella eroina degli albi che è incaricato di tradurre.