Il collezionista di ossa è il primo di una serie di romanzi di Jeffery Deaver dedicati al detective della polizia scientifica di New York, Lincoln Rhyme. In libreria nel 1997 (in Italia l’anno successivo), arriva sul grande schermo nel 1999 con un cast importante (Denzel Washington e Angelina Jolie), e viene inquadrato dalla critica nel filone aperto da Seven, accumulando una buona dose di suspense mescolata con atrocità morbose che scorrono lisce verso un finale di consolazione.
Trama
Inchiodato al letto a causa di un incidente sul lavoro, il criminologo Lincoln Rhyme non rinuncia a proseguire nel proprio lavoro, e per farlo si avvale della preziosa collaborazione della poliziotta Amelia, che sostituisce le sue gambe e le sue braccia ormai inutilizzabili. I due si ritrovano a indagare insieme sulle azioni efferate di un serial killer psicopatico, il quale disseziona i propri cadaveri nel modo più macabro, lasciando altresì dietro di sé anche una scia di messaggi cifrati. A quanto pare, l’uomo sembra conoscere a menadito le tecniche investigative della polizia scientifica. Salvare le prossime vittime diventa ben presto una lotta contro il tempo…
Curiosità
1. Incongruenze “attoriali”. Nei romanzi di Deaver il protagonista Rhyme non è di colore: viene descritto come un uomo di carnagione chiara, capelli neri lisci e occhi castani; un tipo vagamente somigliante a Robert De Niro, insomma, più che a Denzel Washington. Così come il personaggio di Amelia sulle pagine ha i capelli ricci e rossi e ricorda più una Julia Roberts che non l’Angelina Jolie del film.
2. No sex, Angelina! Nel libro il personaggio interpretato da Angelina Jolie non si chiama Amelia Donaghy bensì Amelia Sachs; pare che gli sceneggiatori abbiano deciso di cambiarle il cognome originale perché suonava un po’ troppo come sex, e sarebbe stato fuorviante rispetto al contesto. Per ammissione della stessa attrice, inoltre, la protagonista ha girato anche scene di nudo per il film, che il regista Philip Noyce ha poi però preferito tagliare perché distraevano lo spettatore dalla storia.
3. Le musiche del film sono di Craig Armstrong, raffinato compositore scozzese vincitore di un Golden Globe per la colonna sonora di Moulin Rouge e già collaboratore dello stesso regista Philip Noyce in The Quit American. Fra gli altri brani scelti si distinguono: “Juicy” di Gaïnde ; “The Touch (Le Toucher)” di Mitsou e “Don’t Give Up” di Peter Gabriel e Kate Bush. Degno accompagnamento anche per la lettura di un thriller davvero… “da urlo”!