Focus / Cormac McCarthy / John Green / John Steinbeck / Roberto Bolaño / Vladimir Nabokov
10 grandi romanzi on the road per andare oltre Jack Kerouac
Scritto da:
Redazione BookToBook
09 Giu 2015
Mollo tutto, prendo la macchina (o il treno, o l’aereo) e me ne vado. Chi di noi non l’ha mai pensato, almeno una volta? Se nella vita non sempre si può prendere una decisione del genere, il fascino dell’ignoto e dell’avventura rimane uno degli ingredienti migliori per realizzare una bella storia. Specie se il viaggio in questione si tiene negli spazi sterminati degli Stati Uniti. Ecco una selezione di dieci romanzi on the road americani in grado di farci sognare, pensare, emozionare.
[via BuzzFeed]Si può fuggire per tante ragioni, alle volte anche per inseguire la persona che amiamo, anzi: c’è forse un motivo migliore? Green, con la solita maestria, ci ricorda che nulla è come sembra, anche se l’amore è più forte di tutto. Da leggere: Città di carta, di John Green
Nostalgia degli anni Sessanta? Ecco il diario del superdandy Tom Wolfe, alle prese con le avventure di Ken Kesey (autore di Qualcuno volò sul nido del cuculo): la comune in California con i party a base di LSD, il viaggio coast to coast a New York con Neal Cassady alla guida del bus, la fuga in Messico, il processo a San Francisco… Da leggere: L’acid test al rinfresko elettriko, di Tom Wolfe
Ok, Humbert Humbert non è uno stinco di santo e può essere difficile immedesimarvisi. Che dire però della scrittura di Nabokov? E dello spaccato dell’America profonda che ci consegna, descrivendo la fuga di motel in motel del professore e della sua Lolita? Da leggere: Lolita, di Vladimir Nabokov
Città del Messico, il deserto del Sonora, una setta di poeti apparentemente estinti, gangster, prostitute, tequila, marijuana, violenza, sesso e letteratura… In due parole: Roberto Bolaño. Da leggere: I detective selvaggi, di Roberto Bolaño
Il viaggio che non vorremmo mai fare: un padre e un figlio diretti verso sud in un’America postapocalittica, alla ricerca del mare e di condizioni migliori per la sopravvivenza. Lo stile di McCarthy è minimale e chirurgico e, come al solito, arriva dritto alle questioni essenziali sulla vita, la morte e tutto quello che c’è nel mezzo. Da leggere: La strada, di Cormac McCarthy
Il corteo funebre di una famiglia di contadini dalla mitica contea di Yoknapatawpha a Jefferson, durante una terribile inondazione, una settimana di avventure tragicomiche nel cuore di un Mississippi primitivo e brutale, dove solo l’immenso Faulkner può portarci. Da leggere: Mentre morivo, di William Faulkner
La storia di Christopher McCandless, raccontata anche nel film Into the Wild: ovvero come dire addio alle squallide prospettive borghesi e abbracciare il fascino dell’ignoto e della natura incontaminata. L’impulso di imitarlo e partire verso l’Alaska sarà quasi irresistibile: occhio alle bacche, però. Da leggere: Nelle terre estreme, di Jon Krakauer
Steinbeck nel 1960 si accorge di non conoscere veramente gli Stati Uniti ma solo New York, la città in cui abita: inizia così un viaggio lungo un anno, in compagnia del cagnolino Charley e del furgone Ronzinante, alla scoperta dell’America e, soprattutto, degli americani. Da leggere: Viaggio con Charley, di John Steinbeck
Il padre del gonzo journalism e il suo avvocato samoano (nella finzione: in realtà si trattava del messicanissimo Oscar Zeta Acosta) alla ricerca del sogno americano a Las Vegas, fra droghe di ogni tipo, corse in macchina nel deserto e congressi della polizia. Serve altro? Da leggere: Paura e disgusto a Las Vegas, di Hunter S. Thompson
C’è qualcosa di più on the road di On the road? Appunto. Il mito della frontiera, del viaggio in automobile negli sterminati spazi americani, il rifiuto del neomilitarismo, della guerra fredda, del materialismo, delle convenzioni. Un romanzo che ha inventato un genere. Da leggere: Sulla strada, di Jack Kerouac