Si chiama book therapy – o biblioterapia, in italiano – ed è una pratica che si sta diffondendo per aiutare chi si trova in difficoltà. È usata soprattutto per combattere la depressione lieve, l’ansia, come supporto affiancato a un percorso di guarigione più completo in un periodo complicato come può essere un lutto, la fine di un amore o la disoccupazione.
[via Bookriot]È un concetto semplice: leggere fa bene, e ti aiuta a ritagliare un momento per te, anche solo 15 minuti che possono però distrarti e allontanare i “cattivi pensieri”. Ti concentrerai sulle avventure del protagonista e, per un attimo, penserai meno alla fonte del tuo malessere.
Inoltre, il libro rimane una delle forme di evasione dalla vita quotidiana preferite da molti, che ti porta lontano ma che ti avvicina situazioni con le quali puoi confrontarti. Come reagisce il protagonista in quella circostanza dolorosa? Seguire la sua storia su carta può darti un ottimo spunto per sopravvivere a un brutto periodo.
Chi, invece, soffre di un’ansia lieve può trovare sollievo nella compiutezza della storia: anche se può sembrare trascurabile, il fatto che nella maggior parte dei libri la storia abbia uno sviluppo “fisso”, dall’inizio alla fine, crea una leggera sensazione di sollievo. Quello che succederà sta tutto lì, non devi preoccuparti di nient’altro.
Un ultimo punto a favore della book therapy, quello che definitivamente può convincerti, è che non esistono controindicazioni: puoi leggere quanto vuoi, spaziare tra i generi, saltare le pagine che ti annoiano e portarti questa splendida “medicina” ovunque desideri.