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La storia di Kate Middleton: un’icona moderna di femminilità, di regalità e di umanità

Che abbia conquistato il cuore del popolo britannico è fatto indiscusso e corroborato dagli ultimi recenti episodi che l’hanno drammaticamente riportata sotto i riflettori mondiali delle cronache reali. Non ci sono dubbi che Kate Middleton sia un’icona moderna di femminilità, di regalità e di umanità. L’assedio dei media sensazionalistici che l’hanno perseguitata negli ultimi vent’anni, da quando almeno divenne di dominio pubblico la sua relazione con l’erede al trono, il principe William primogenito di re Carlo III, non l’hanno scalfita. Oggi è, per molti, la degna erede dell’amatissima Diana, e il libro che Rizzoli porta in Italia in questi giorni in contemporanea con l’edizione originale inglese ne è la più esplicita e dettagliata delle testimonianze.

Catherine. Principessa di Galles è l’attesissima biografia-rivelazione che in oltre 370 pagine, arricchite da un inserto fotografico di otto pagine (la traduzione è di Caterina Chiappa e Manuela Senza Peluso), ripercorre l’intera vita della studentessa di storia dell’arte che all’università si innamorò del principe e che oggi si prepara a diventare la futura regina al fianco del futuro re d’Inghilterra, proponendoci così, da una nuova prospettiva, la rilettura inedita della storia della casa reale britannica e dei suoi protagonisti – a partire ovviamente dalla regina Elisabetta II e da Diana Spencer, l’altra principessa amatissima dal popolo che il 31 agosto tutto il mondo ricorderà nel 27esimo anniversario dalla morte.

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Autore di queste pagine, che soddisferanno senza dubbio gli appassionati della Corona inglese, è Robert Jobson, royal editor del “London Evening Standard”, del programma australiano Sunrise di Channel 7, oltre che corrispondente per il programma Good Morning America della rete ABC. Autore di bestseller e corrispondente pluripremiato, ospite fisso di BBC, ITV e Sky News nel Regno Unito, Jobson è stato soprannominato «padrino del giornalismo reale» dal “Wall Street Journal” per i suoi autorevoli e seguitissimi reportage sulla Corona inglese in trentacinque anni e oltre di carriera. In questo libro, oltre a consegnarci il ritratto affascinante e suggestivo di una delle donne più stimate al mondo, ci svela, anche grazie a fonti ufficiali e ufficiose molto vicine alla principessa e ben inserite nella casata reale, il dietro le quinte dell’incredibile ascesa che ha reso Catherine l’icona che è oggi.

«Questo libro vede la luce nel 2024, in tempi incerti per la monarchia; ma la storia ha dimostrato che l’istituzione ha superato ostacoli più ardui, sopravvivendo alla rivoluzione, alla guerra civile e alle minacce più oscure. Dalla morte della regina Elisabetta, un intramontabile esempio di carisma, è stata travolta e logorata dagli scandali, non ultimo quello della saga che ha visto Harry e Meghan come protagonisti», spiega Robert Jobson. «Alle critiche la monarchia ha risposto con una grande capacità di adattamento e una nuova apertura, ancora di più quando si è trattato del cancro di Catherine, e questo merita rispetto. Nel suo toccante videomessaggio, Catherine ha dichiarato di aver trovato in William non solo un partner, ma una roccia a cui aggrapparsi, e che la loro unione è la prova di un amore duraturo basato sul sostegno reciproco».

La biografia di Kate Middleton è una delle più attese dell’anno

Il resoconto che ci offre Jobson è dunque attualissimo, ed è una delle ragioni per cui Catherine. Principessa di Galles è tra le biografie più attese dell’anno, dopo Carlo III – Il nuovo re. Storia confidenziale della nuova corte d’Inghilterra di Robert Hardman, scrittore e giornalista televisivo specializzato nella storia della famiglia reale inglese che in questo volume, in libreria per Rizzoli dallo scorso giugno, narra di uno dei più tumultuosi periodi della storia britannica, rivelandoci ciò che si nasconde dietro allo sfarzo, ai trionfi, alle sfide e ai dolori – fino alle recenti notizie sulla sua malattia – che circondano un sovrano destinato a lasciare il segno.

Catherine, principessa di Galles | La biografia di Kate in contemporanea mondiale

Catherine. Principessa di Galles prende le mosse da quel giovedì 22 marzo del 2024 quando, in un messaggio video girato a Windsor da una cameraman della BBC e trasmesso in televisione, la principessa di Galles annunciava di essersi sottoposta a un ciclo di chemioterapia preventiva in seguito alla diagnosi di cancro, dopo settimane in cui si rincorrevano congetture, illazioni e fakenews sul suo stato di salute.

«Voglio cogliere l’occasione per ringraziarvi, personalmente, per tutti i meravigliosi messaggi di sostegno e per la vostra comprensione mentre mi riprendevo dall’intervento. Sono stati due mesi incredibilmente difficili per tutta la nostra famiglia, ma ho avuto un’équipe di medici fantastici che si sono presi molta cura di me, cosa di cui sono davvero grata.
A gennaio, a Londra, ho subito un importante intervento chirurgico all’addome e, all’epoca, si pensava che la mia patologia non fosse di natura tumorale. L’intervento ha avuto successo. Tuttavia, i test effettuati dopo l’operazione hanno rilevato la presenza di un cancro. L’équipe medica mi ha quindi consigliato di sottopormi a un ciclo di chemioterapia preventiva e ora sono nella fase iniziale del trattamento. È stato ovviamente un enorme shock, e io e William abbiamo fatto tutto il possibile per elaborare e gestire la cosa in privato, per il bene della nostra giovane famiglia».

Il giorno dopo, spiega Jobson, «i quotidiani inglesi hanno messo l’accento sul coraggio della principessa e sulla crudele indifferenza del destino, ricordandoci quanta fragilità umana si nasconda dietro i titoli e le corone». Sir Keir Starmer, capo del Partito laburista nominato primo ministro del Regno Unito qualche settimana fa, dichiarava: «Ogni diagnosi di tumore è scioccante»; Jill, la moglie di Joe Biden, twittava un messaggio tanto semplice quanto toccante: «Sei coraggiosa, ti vogliamo bene». In un messaggio di augurio di pronta guarigione, anche Harry e Meghan, che ritroviamo tra i protagonisti di queste pagine (e non potrebbe essere altrimenti) hanno offerto il loro sostegno, «un accenno di riconciliazione che evoca la possibilità di ricucire vecchi strappi», ipotizza Jobson.

Kate Middleton sembra essere la futura regina ideale

Comunque sia, è questa umanità percepita e ammirata in Catherine Elizabeth Middleton, nata il 9 gennaio 1982 al Royal Berkshire Hospital di Reading, a illuminare le pagine di Catherine. Principessa di Galles, che prende avvio dagli anni della sua infanzia, per metà trascorsa in Giordania dove la famiglia si trasferì in seguito all’incarico di controllore di volo per la British Airways del padre, per spiegarci chi è davvero Kate, cresciuta «immersa in una grande varietà di culture e in compagnia di bambini di origini e fedi diverse».

Attraverso le molte testimonianze di persone che, a vario titolo, sono entrate in contatto diretto con la principessa del Galles, Jobson tratteggia il profilo di una donna autentica nella sua eleganza di modi, nella sua determinazione a coniugare l’impegno per il Paese con la dedizione alla famiglia (rivendicata da lei stessa come primaria), nella sua attenzione genuina nei confronti degli altri, come testimoniano le sue scelte molto ben ponderate nell’impegno in attività benefiche (fin dai suoi anni universitari). «Nel corso della mia carriera come corrispondente reale e grazie alle vaste ricerche per questo libro, ho parlato con diverse preziosissime fonti interne e costruito rapporti basati sulla fiducia reciproca. Queste persone rimangono anonime per ovvi motivi», spiega il giornalista.

«Seguire numerosi impegni reali nel Regno Unito e in viaggi ufficiali all’estero come corrispondente reale accreditato e membro dello Uk Royal Rota per molti anni, mi ha garantito un accesso privilegiato alla famiglia reale. Questo mi ha permesso di incontrare membri della famiglia reale, inclusa Catherine, la principessa di Galles, in diverse occasioni, e di osservarli da vicino mentre prendevano parte ai loro impegni istituzionali, il che ha ampliato la mia comprensione di ciò che fa la nostra monarchia e di come funzioni in una società moderna».

In occasione del tour in Canada nell’estate del 2011, tra i primi importanti viaggi ufficiali di Catherine al fianco del marito, Jobson ci riporta per esempio la significativa testimonianza di Laurence Yelle, una coraggiosa ragazza di quattordici anni che stava combattendo contro un tumore al cervello, che incontrò Kate e che in seguito disse: «Kate è stata così gentile, è rimasta a parlare con me per molto più tempo di quanto mi aspettassi. Mi ha fatto domande sulle opere d’arte che stavo realizzando e sulla mia malattia. Parlare con lei è stato più facile di quello che pensassi, si è comportata come una persona qualunque». Quel momento così delicato, scrive Jobson, «dimostrò che, sebbene fossero inevitabili i paragoni con Diana, erano evidenti la compassione e l’umanità innate della duchessa, che svolgeva il suo ruolo in modo unico».

Un matrimonio da fiaba seguito in diretta da tutto il mondo

Con il matrimonio con il principe William, il 29 aprile 2011 nella gotica cornice dell’abbazia di Westminster, Catherine Middleton è divenuta ufficialmente Sua Altezza Reale, la duchessa di Cambridge. «Il 9 settembre 2022», spiega Jobson, «è stata la decima persona a diventare principessa di Galles dal 1328, quando suo marito William è stato nominato principe di Galles dal padre, Carlo III, in occasione della sua ascesa al trono. Solitamente, ma non sempre, la moglie dell’erede legittimo al trono inglese, e poi britannico, usa il titolo di cortesia assunto con il matrimonio. Colei che detiene il titolo è destinata a diventare la prossima regina consorte del Paese».

Jobson (che in appendice al libro offre anche un interessante resoconto di quali furono le principesse di Galles nella storia) non ha dubbi in merito: «L’evoluzione compiuta da Kate Middleton per diventare duchessa di Cambridge e ora Sua Altezza Reale Catherine, principessa di Galles, è straordinaria sotto ogni punto di vista. Se fosse nata cinquant’anni prima un simile percorso sarebbe stato possibile solo nelle fiabe. Ma pur non essendoci una scarpetta di cristallo che soltanto il suo piede snello possa calzare, per certi versi la sua è la storia di una moderna Cenerentola». Gli antenati di Kate Middleton provenivano principalmente dalla classe media e operaia inglesi e per secoli, nel Regno Unito e in Europa, «fu considerato inaccettabile che una persona della famiglia reale sposasse un commoner», racconta il giornalista, «termine usato dall’aristocrazia britannica per indicare qualcuno che non possiede un titolo ereditario o che non appartiene alla nobiltà, più semplicemente una persona che non fa parte di una famiglia aristocratica o del sistema nobiliare».

Jobson si spinge ancora più in là quando mette a confronto la figura di Kate con quella di Lady D, il cui ricordo rivive, inevitabilmente, in queste pagine quanto quello della regina Elisabetta, due donne che hanno segnato la storia della monarchia britannica nell’ultimo secolo e alle quali Andrew Morton, autorevolissimo biografo delle case reali che Jobson cita nei ringraziamenti, ha dedicato i due volumi bestseller editi in Italia da Rizzoli, Diana. La vera storia dalle sue parole e The queen.

«In tutta franchezza», scrive dunque Jobson nel libro, «Catherine, che aveva dieci anni più di Diana nel momento in cui era entrata a far parte della famiglia reale, possedeva un livello di maturità e saggezza maggiore rispetto alla suocera. Tuttavia, gli impegni reali e l’interazione con il pubblico costituivano una prova spaventosa per chiunque non avesse avuto esperienze precedenti. Nessuno voleva che la storia si ripetesse».

Eppure, Jobson ci mostra anche come certa storia sembra ripetersi senza scrupolo alcuno. Tra le testimonianze più significative raccolte dal giornalista in queste pagine, colpisce quella di Ken Wharfe, l’ex guardia del corpo di Diana, che in un’occasione espresse pubblicamente le sue preoccupazioni, sostenendo che la sicurezza di Catherine era a rischio: «La storia sembra ripetersi, sebbene in tanti hanno detto di aver imparato la lezione dopo la perdita di Diana. Per quello che posso vedere, gli avvertimenti sono stati ignorati».

Insomma, Catherine. Principessa di Galles non è soltanto la semplice, appassionante e coinvolgente cronaca della straordinarietà di certe vite, del fascino indelebile e probabilmente eterno che l’universo fatato della monarchia esercita ancora nell’immaginario collettivo contemporaneo. Grazie all’evidente accurato lavoro giornalistico a cui Robert Jobson ha dedicato la propria vita, questo libro ci offre gli strumenti di indagine per conoscere e comprendere chi è la donna che molto probabilmente, in un futuro prossimo, sarà chiamata a occupare un ruolo di primo piano nel governo delle vite dei cittadini britannici e del Commonwealth, così come a influenzare gli equilibri delle relazioni internazionali tra nazioni.

«È stato il destino a far incontrare Catherine e William e a farli innamorare, ma lei è diventata la persona che ha sempre desiderato essere. Ha plasmato i suoi successi grazie a un carattere tenace: dietro quel sorriso radioso c’è una donna volitiva, acuta e determinata», è, in conclusione, una delle riflessioni che Robert Jobson condivide con noi lettori. «Un giorno, questa ragazza della classe media del Berkshire sarà la consorte di re William V, e probabilmente la prima vera regina del popolo e dal popolo».