Felicità per umani: la strada è l’intelligenza artificiale?

Scritto da:
Redazione BookToBook
04 Lug 2019

Se stai cercando un libro perfetto da leggere quest’estate, che racconti con ironia e lucidità il nostro presente, abbiamo il consiglio giusto: Felicità per umani di P.Z. Reizin, giornalista e scrittore che vive a Londra.
Questo romanzo affronta un tema attuale e molto discusso, il nostro rapporto con le tecnologie e le conseguenze che queste hanno sulle relazioni, sulle abitudini e sul nostro modo di vivere, drasticamente cambiato negli ultimi vent’anni con l’avvento del web e poi della varietà di dispositivi che oggi utilizziamo. Tra tutti gli smart speaker e gli assistenti virtuali che, attraverso la voce, gestiscono le nostre richieste.

Jen e Iari: il frizzante rapporto tra una donna e un AI

La protagonista del libro è la trentenne Jen, giornalista inglese che per lavoro si occupa di parlare con Iari, un’intelligenza artificiale programmata per interagire con le persone.
Nata per semplificare la loro vita e rispondere ai problemi offrendo soluzioni, Iari è smart, ironico e ha a cuore il benessere di Jen. Tanto a cuore che si impegna per trovarle un’anima gemella, impresa non facile perché lei da sola sembra cadere continuamente in una sequela di incontri sbagliati.

Un’intelligenza artificiale così sofisticata dovrebbe essere in grado di incrociare tutte le variabili per arrivare all’incontro migliore, ma le cose non solo facili come sembrano. E muovendosi a cavallo tra la vita virtuale e quella reale Jen fa un percorso di scoperta di se stessa e dei propri desideri scoprendo man mano come arrivare alla meta.
“Non volevo dare vita a un incubo distopico in cui le macchine si svegliano e iniziano a ucciderci mentre dormiamo. Sarebbe molto più divertente, ho pensato, se le AI iniziassero a spiarci attraverso i nostri dispositivi e decidessero di giocare a essere Cupido!“, ha raccontato l’autore in un’intervista.

Felicità per umani è molto più della solita commedia romantica: tra i lati più interessanti c’è senza dubbio la costruzione di un rapporto uomo-macchina scandito da botta e risposta spassosi che sembrano proprio quelli tra due amici. I capitoli si alternano dando voce alle persone e alle AI, fino a rendere le loro voci indistinguibili.
A separarli però sembra esserci ancora una differenza (non troppo) sottile, la capacità di provare sentimenti.

«E allora come va con Iari?» mi chiede finalmente, guardando le bollicine nel bicchiere. «Ti capita mai di scordarti che è solo un software?»
«Continuamente. Ho l’impressione di parlare con… una persona vera no, perché non c’è nessuno. Però con una presenza. Con qualcosa… non lo so. Di vivo. Mi piace chiedergli che sentimenti prova.»
«Non li prova.»

Felicità per umani quote


Felicità per umani
: dove ci porterà l’intelligenza artificiale?

Ma siamo così sicuri che le IA non possano in futuro potenziare il loro sentire tanto da avvicinarsi sempre di più a quello delle persone?
Che limiti ha la loro autocoscienza? Qual è il perimetro del loro pensiero? Diventando sempre più abili a processare dati diventeranno sempre più vivi e vitali?
Tante le domande nel romanzo, poche le certezze, perché Reizin ambienta il suo romanzo in un momento storico, il nostro, in cui il futuro non è facile da definire perché il cambiamento è all’ordine del giorno.
E lo fa toccando con mano le nostre debolezze, le insicurezze, le strategie nelle quali ci rifugiamo quando affidiamo alla tecnologia il compito di risolvere i nostri problemi personali e di diventare sempre più… umane.

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