In viaggio si riflette, si allenano i pensieri, si controllano le proprie tesi negli occhi di uno sconosciuto. Si capisce che il mondo – e l’Italia fa parte del mondo – non è solo quello cupo dei telegiornali, ma un’impresa e una sorpresa quotidiana. Bisogna andare a vedere, per capire. Gli intolleranti sono spesso ignoranti pigri: facciamoli muovere, convinciamoli a partire.
Il viaggio più affascinante è un viaggio antico, graduale, privato e sociale insieme: il viaggio in treno. I treni sono teatri, caffè, bazar. L’unico talk-show che non conosce crisi è quello che si replica quotidianamente sulle rotaie. La confidenza genera libertà: ci ha messo insieme il caso, ci dividerà una stazione.
I treni aiutano a pensare.Tutti i grandi viaggi – dai pellegrinaggi cattolici al Grand Tour, dalla prima partenza con gli amici al viaggio di nozze – sono, in fondo, una scoperta di se stessi: il panorama che c’interessa sta dentro di noi. Il treno esenta da responsabilità, consente di restare passivi senza sentirsi pigri. Possiamo lavorare e riposare. Possiamo parlare, quando siamo stanchi di leggere. E sognare, quando siamo stanchi di parlare.
Beppe Severgnini ha un nome per tutto questo: la terapia dei binari. Te ne parla nel suo nuovo libro, Signori, si cambia. E mentre lo leggi puoi ascoltare anche la playlist perfetta per questo viaggio, sognando il tuo prossimo viaggio in treno: