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Le bellissime illustrazioni di Gustave Doré al Don Chisciotte della Mancia

 

«In un paese della Mancia, di cui non voglio fare il nome, viveva or non è molto uno di quei cavalieri che tengono la lancia nella restrelliera, un vecchio scudo, un ossuto ronzino e il levriero da caccia. Tre quarti della sua rendita se ne andavano in un piatto più di vacca che di castrato, carne fredda per cena quasi ogni sera, uova e prosciutto il sabato, lenticchie il venerdì e qualche piccioncino di rinforzo alla domenica. A quello che restava davano fondo il tabarro di pettinato e i calzoni di velluto per i dì di festa, con soprascarpe dello stesso velluto, mentre negli altri giorni della settimana provvedeva al suo decoro con lana grezza della migliore.»

Questo è l’incipit di una delle opere letterarie più sconvolgenti di tutti i tempi. Pubblicato per la prima volta nel 1605, il Don Chisciotte della Mancia (El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha) da oltre quattrocento anni alimenta la nostra immaginazione. In questa gallery, vediamo come, nel 1863, Gustave Doré – già famoso per aver corredato di immagini altri capolavori come Gargantua e Pantagruele e successivamente la Divina Commedia – ha interpretato la prosa di Miguel de Cervantes. Le illustrazioni di Gustave Doré sono suggestive, precise e rendono ancora più vero uno dei personaggi della letteratura mondiale.