Libertà, l’autobiografia di una delle donne più influenti al mondo: Angela Merkel
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Redazione BookToBook
04 Dic 2024
Nell’autobiografia di cui stanno parlando tutti i media nazionali e internazionali in queste settimane, intitolata Libertà e pubblicata in contemporanea in trenta paesi e in Italia da Rizzoli, Angela Merkel appare per ciò che è stata ed è, per certi versi, tuttora: una delle donne più influenti del mondo, protagonista dei principali eventi storici che hanno segnato politicamente il passaggio in Europa e nel mondo dal ventesimo al ventunesimo secolo. Cancelliera della Repubblica Federale Tedesca dal 2005 al 2021, Angela Merkel non soltanto è stata la prima donna a governare la Germania, ma è stata anche e soprattutto, alla luce della storia drammatica del paese nel dopoguerra, la prima donna dell’Est a occupare la carica più importante dopo la riunificazione.
«Cara signora Merkel, lei è la prima capo di governo democraticamente eletta in Germania. È un segnale importante per molte donne e di sicuro anche per qualche uomo». Fu con queste parole che il 22 novembre 2005 l’allora presidente del Bundestag, Norbert Lammert, annunciò l’elezione a cancelleria di Angela Merkel, che sarebbe poi stata eletta altre due volte e avrebbe governato la Germania consecutivamente per sedici anni. In quel momento «percepii di aver realizzato qualcosa di veramente speciale, come donna e come tedesca dell’Est», scrive Angela Merkel nel libro, alla cui stesura ha lavorato in questi ultimi anni. Libertà racconta innanzi tutto questa verità, chiave di lettura imprescindibile con cui addentrarsi in questa testimonianza eccezionale che, annunciata mesi fa, aveva suscitato grandi attese. Ora è finalmente arrivata in libreria, con un’immediata scia di recensioni e di prese di posizione di vario tenore, che stanno vivacizzando il dibattito politico attorno ai nodi di politica internazionale ancora attualissimi che Angela Merkel ha scelto di affrontare in queste pagine autobiografiche. Qualche giorno fa persino Vladimir Putin, durante una conferenza stampa in Kazakistan, ha fatto cenno al libro, sentendosi addirittura in dovere di chiedere perdono alla Merkel per uno sgradevole episodio riportato nel libro che racconta molto dei rapporti intercorsi tra loro e che dà la misura, a tutt’oggi, del ruolo che ancora riveste una figura come quella dell’ex cancelliera tedesca sulla scena politica internazionale.
Di cosa parla Libertà?
Libertà raccoglie le memorie di Angela Merkel dal 1954 al 2021, ovvero dall’anno della sua nascita ad Amburgo fino all’ultimo anno del suo cancellierato, che coincise con lo scoppio e la gestione della pandemia da Covid-19. Scritto insieme a un’altra donna, Beate Baumann, sua consigliera dal 1992 e «testimone di un’epoca», come la definisce la stessa Merkel nel prologo, il volume è dunque molto più di una singola autobiografia, potendolo ben definire come una testimonianza diretta degli ultimi settant’anni della storia europea contemporanea. Può piacere o non piacere ciò che ha da dire Angela Merkel rispetto al proprio cancellierato e alle decisioni di più ampia portata che prese mentre governava e che ancora influenzano le vite di migliaia di cittadini, ma resta il fatto che Libertà è un documento prezioso per quanti hanno interesse a capire il funzionamento della politica nazionale e internazionale; i meccanismi e gli equilibri di potere tra i singoli stati e, al loro interno, tra forze di governo e opposizione; la pressione giocata dall’opinione pubblica e dai mass media sul processo decisionale e sui singoli governanti e politici; la dimensione urgente, trasversale e cosmopolita di alcune delle scelte a cui sono stati chiamati i governi europei negli ultimi decenni, come per esempio il patto di stabilità e il Mes; il ruolo delle diplomazie nei conflitti mondiali; il salvataggio di singoli stati da crisi finanziarie dagli effetti a catena, come quella che ha colpito gli Usa nel 2008 o la Grecia nel 2009; l’emergenza migranti; la preoccupante questione ambientale e la conseguente necessaria transizione energetica sul tavolo dei summit mondiali da decenni e, non ultima, l’importanza di dichiarare e difendere il valore della democrazia e la fede in essa. La scelta di intitolare questo libro “Libertà” non è dunque casuale e richiama, incisivamente, la storia «delle mie due vite», scrive Angela Merkel nelle pagine d’apertura: «La prima fino al 1990 sotto una dittatura e la seconda, dal 1990, in una democrazia».
«Com’è possibile che una donna, dopo aver trascorso i primi trentacinque anni della sua vita nella DDR, abbia potuto assumere e ricoprire per sedici anni la più alta carica della Repubblica Federale di Germania?», sono gli interrogativi che ispirano le pagine di Libertà, come scrive la stessa Merkel che, in uno dei tanti passaggi intimi e personali del libro, rivela la sua predilezione per i blazer colorati come reazione al grigiore del vivere nella DDR. «Com’era crescere nella DDR da figlia di un pastore evangelico e vivere, studiare e lavorare sotto una dittatura? Che esperienza è stata vivere il crollo di uno Stato? E com’era essere all’improvviso liberi?».
La prima parte del libro, che racconta l’infanzia comunque felice di Angela nonostante la dittatura ma «grazie agli spazi protetti che i miei genitori crearono per me e per i miei fratelli», gli anni universitari alla facoltà di fisica di Karl Marx di Lipsia e il primo impiego da ricercatrice in chimica fisica all’Accademia delle scienze di Berlino, è senz’altro la più toccante, che appassiona convincendo a proseguire nella lettura delle complessive settecento pagine (intermezzate da due inserti fotografici), le quali offrono ai lettori l’occasione di ripercorre in modo approfondito il nostro recente passato, a partire dal crollo del muro di Berlino, di cui lo scorso 9 novembre si sono festeggiati i trentacinque anni. Consegnandoci così una narrazione dettagliatissima delle principali dinamiche politiche, economiche e sociali che rivelano il dietro le quinte della politica internazionale e che aiutano a comprendere il presente, a partire dalla guerra in Ucraina e da ciò che sta succedendo in queste ore in Georgia.
In un’epoca di tensioni e di scontri a livello globale sempre più accentuati e polarizzati, che minacciano la stabilità dell’ordine mondiale, interrogarsi sul significato della libertà, come fa Angela Merkel nella sua autobiografia, non è dunque esercizio puramente teorico. La politica non è una magia ma è fatta dalle persone, come scrive la stessa Merkel in Libertà: «Persone che, in una democrazia, se vogliono realizzare qualcosa devono lottare per ottenere maggioranze». È la storia a testimoniarlo, a insegnarci che valori apparentemente consolidati quali la democrazia, i diritti individuali, la libertà non possono essere mai dati per scontati, neppure nella nostra contemporaneità.
Gli appuntamenti di Angela Merkel in Italia
Angela Merkel sarà a Milano mercoledì 11 dicembre; dalle ore 12:00 alle ore 13:00, presso la Libreria Rizzoli Galleria, in Galleria Vittorio Emanuele II, si terrà il firmacopie ad accesso esclusivo con acquisto del libro e ritiro del pass nella libreria Rizzoli Galleria (fino ad esaurimento pass disponibili).
Sempre mercoledì 11 dicembre, alle ore 18:30 presso l’Ispi, a Palazzo Clerici in via Clerici 3, Angela Merkel presenta Libertà (Rizzoli); interviene con l’autrice Walter Veltroni (l’ingresso libero fino a esaurimento posti con obbligo di prenotazione su http://www.ispionline.it/merkel è sold out).