Torna a Roma dal 16 al 19 marzo il festival Libri Come: oltre 100 incontri e 300 scrittori con tra i più attesi Ian Mc Ewan, Emanuel Carrère, Carlos Ruiz Zafón, Juan Pablo Escobar e Teju Cole e per la prima volta il coinvolgimento di 14 biblioteche di Roma all’ottava edizione della Festa del Libro e della Lettura all’Auditorium Parco della Musica.
Tema: i Confini
«La nostra festa è stata da sempre un luogo dove celebrare una passione ma insieme sfidarla a superare i suoi limiti. Non c’è dunque parola chiave più coerente con la missione di questa manifestazione di quella che abbiamo scelto quest’anno: Confini. Significa molte cose, naturalmente, e in molti modi diversi verrà raccontata nei nostri incontri. Ma intanto indica la contraddizione o l’ambivalenza più caratteristica del nostro tempo: sconfinato nelle sue ambizioni, segnato da vecchie e nuove frontiere nella sua realtà quotidiana. Da un lato il sogno cosmopolita ha generato insieme l’utopia dell’integrazione e lo spettro della globalizzazione. Dall’altro demarcazioni tradizionali e inedite di classe, di etnia, di generazione, di religione ricominciano a marcare tutti i nostri territori, geografici e immaginari. Nascono insieme nuove disuguaglianze e nuove connessioni, in un intreccio di contraddizioni che genera angosce, conflitti ma anche una creatività nuova, non pacificata ma vitale.
Confini ci è sembrata la parola più adatta a definire questo campo ricco di pericoli e di sfide. Ne raccogliamo almeno una, quest’anno, invitando scrittori, artisti, saggisti, intellettuali che si situano lungo le molte linee di frontiera del nostro tempo. Gli chiederemo di parlarci, dal loro punto di vista particolare, dei temi del nostro presente ma anche di raccontare la loro attività espressiva con tutta la libertà che merita. Perché se c’è una parola che davvero li abbatte i confini, è questa: libertà, anzitutto artistica, di espressione e di parola.»
Testo tratto dalla presentazione ufficiale del festival.
Gli autori da non perdere: una lista
Paul Beatty, vincitore del Man Booker Prize con Lo schiavista
Vladimir Sorokin, con La tempesta
Ilaria Capua, con Io, trafficante di virus
Luca Ricci, con I difetti fondamentali
Aura Xilonen, con Campione Gringo
Massimiliano Virgilio, con L’americano
Guido Tonelli, con Cercare mondi
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