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Come sarebbe andata se Omero fosse vissuto oggi
Scritto da:
Redazione BookToBook
03 Lug 2018
Se Omero fosse vissuto ai giorni nostri sarebbe stato una superstar, un rapper di tendenza forse, o se preferisci un’icona del pop o del rock. E i versi dell’Iliade e dell’Odissea sarebbero sulla bocca di tutti, alla pari dei più ruggenti tormentoni estivi.
Prendiamone atto, migliaia di anni fa ha tirato fuori dal cilindro una metrica incredibile, gli epiteti più famosi di sempre, roba da far invidia ai flow più azzardati della scena contemporanea.
Senza dimenticarci della sua identità segreta, annosa questione che ben conoscono quelli di noi che hanno frequentato il liceo classico. Pensaci un momento: il sito che ha pubblicato le foto in cui si diceva si vedesse il volto di Liberato ha crashato per le troppe visualizzazioni, nelle università si organizzano workshop in cui accademici da tutto il mondo si riuniscono per discutere su chi si nasconda dietro Elena Ferrante; cosa succederebbe se in ballo ci fosse la faccia di Omero, uno che è riuscito a mantenere il suo segreto per più di duemila anni?
Omero: un fenomeno con tutti gli ingredienti per riempire gli stadi
Un suo fan sfegatato è Sylvain Tesson, lo scrittore-viaggiatore famoso per i suoi libri dedicati agli spazi incontaminati, che ha preso Iliade e Odissea e si è segregato in un isolotto sperduto delle Cicladi, per vivere in prima persona la natura che ha ispirato i miti e le leggende cantate dal nostro nei suoi versi.
E gli ha pure dedicato un (bellissimo) libro: Un’estate con Omero.
Bada bene però, oltre ai bei versi c’è di più.
Questi poemi – ci dice – sono capaci di commentare la nostra attualità.
Il mondo contemporaneo non smette di essere in guerra, i governi saltano, le navi naufragano, i potenti litigano per le donne e Omero ci racconta della brutalità degli scontri tra troiani e achei, della bramosia degli uomini, di funeste avventure in quello stesso mare in cui oggi si consumano nuove tragedie.
Millenni fa, un poeta cieco ha saputo scrivere una riflessione sulla condizione dell’uomo che ha resistito all’usura del tempo.
«L’Iliade e l’Odissea sono un “diario del mondo”», ci dice Tesson, perché nei secoli «l’uomo resta fedele a se stesso».
L’Iliade è un’opera rock, l’Odissea è un concept album appassionante dall’inizio alla fine, non serve aver speso ore e ore sui libri per godersi i loro versi. Prendetene e leggetene tutti.
Avercene, oggi, di star così.