Ovviamente non è Il Bardo il padre di Guerre Stellari, una delle saghe di fantascienza più popolari e amate di sempre, ma George Lucas, che nei primi anni Settanta iniziò a scrivere la space opera cinematografica destinata a rivoluzionare la cultura popolare. E questa è storia.
Ma ti sei mai chiesto che cosa sarebbe successo se a firmare la sceneggiatura di Star Wars fosse stato William Shakespeare? L’autore americano Ian Doescher lo ha fatto, e guidato da questo pensiero si è messo nei panni del drammaturgo e poeta inglese per riscrivere l’intera saga di Lucas.
Sicuramente un’idea folle, ma il risultato può rappresentare un geniale espediente per colmare l’attesa che separa i fan dall’uscita di Star Wars: Il risveglio della Forza, il nuovo episodio che approderà al cinema il prossimo 16 dicembre.
A oggi Doescher ha pubblicato le versioni shakespeariane dei primi quattro titoli della saga: Verily, a New Hope, The Empire Striketh Back, The Jedi Doth Return e The Phantom of Menace. Accompagnati dalle divertenti illustrazioni di Nicolas Delort, i volumi rispettano struttura e caratteristiche di un qualsiasi testo di Shakespeare: si aprono con la lista dei personaggi e un prologo in cui il coro introduce la storia, mentre il testo si divide nei classici cinque atti.
Non mancano però le “licenze creative”: tutti i personaggi si esprimono attraverso pentametro giambico, il verso classico della poesia inglese e di Shakespeare, ma Yoda fa eccezione, utilizzando haiku giapponesi. C’è anche un interessante retroscena da scoprire su R2D2, ma vogliamo evitare ogni forma di spoiler!
In tutto il testo sono poi nascoste citazioni riferite non solo all’universo di George Lucas, ma anche a Jane Austen o Star Trek.
Non ti resta quindi che immergerti nel mondo di Doescher, ti basta fare un salto sul sito dell’editore!