Vengo prima io non è solo il titolo di un libro.
Vengo prima io è una dichiarazione, uno statement da cui è necessario partire quando si parla di piacere femminile.
Com’è nato il progetto Vengo prima io
Il testo che segue è stato scritto da Anita, Francesca, Marina
Volevamo scrivere un libro sull’orgasmo femminile.
E volevamo partire dal centro: da noi, dal nostro piacere, dalla nostra soddisfazione e dal nostro corpo. Per capire come funziona, cosa possiamo provare e sperimentare, come gestirlo, come usarlo, come superare intoppi o ostacoli.
Che ci serva per prendere confidenza con il nostro piacere, con i nostri gusti e le nostre caratteristiche personali, per vivere il sesso con serenità, con disponibilità e rilassatezza. Per sapere cosa vogliamo, per scegliere quello che ci piace e anche per imparare a chiederlo.
E se volevamo parlare di orgasmo femminile dovevamo coinvolgerci per dar vita a un libro che parte dalle donne per le donne.
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Con l’aiuto della sessuologa Roberta Rossi abbiamo steso un questionario rivolto a chi è nata donna, a chi è diventata donna e a chi si sente donna.
Alle donne che ci hanno letto abbiamo chiesto un contributo essenziale: di condividere le loro esperienze (quelle andate molto bene o anche quelle da dimenticare) e soprattutto i loro dubbi e le loro perplessità, le domande che hanno in mente da ieri o da sempre.
Abbiamo raccolto i contribuiti ricevuti e li abbiamo studiati insieme alla sessuologa, che nel libro che ne è scaturito ha fornito tutte le risposte alle nostre domande.
Perché chi meglio di noi stesse può parlare del corpo delle donne?
Altri hanno già preso la parola al posto nostro in passato e continuano a farlo nel presente: è arrivato il momento che la regia del discorso passi alle dirette interessate.
I numeri del questionario Vengo prima io
Ci aspettavamo di ricevere un migliaio di risposte. Ce ne sono arrivate più di 16.000.
Un risultato incredibile, segno che di orgasmo e piacere c’è davvero bisogno di parlare in tante e tutte assieme.
Leggendo le vostre storie, infatti, da quelle più dure e dolorose alle più positive e divertenti, ci siamo sentite parte di un dialogo a distanza con tutte voi, in cui una delle domande più ricorrenti era: «Ma questa cosa succede solo a me?».
Quando leggerete questo libro, saprete che non c’è ragione di sentirvi sole nelle vostre esperienze, e anche i numeri ve lo possono confermare.