Appena nove giorni prima che il “first man” Neil Armostrong compisse la famosa passeggiata sulla luna, l’11 luglio 1969 David Bowie sperimentò l’allunaggio lanciando il singolo che lo catapultò nel cosmo, in parte ispirato a 2001: Odissea nello spazio.
Space Oddity fu registrata nel giugno 1969 e uscì un mese dopo per approfittare dell’imminente sbarco sulla Luna. Era l’11 luglio 1969, cioè cinquant’anni fa esatti. Pochi mesi più avanti, il brano divenne una hit mondiale.
Le bizzarrie che popolano lo spazio hanno solleticato l’immaginario di un quantitativo incalcolabile di artisti che da prima dell’allunaggio in poi hanno fatto del freddo corpo celeste e dei misteri dello spazio magma incandescente per le loro creazioni.
Lo stesso Bowie non riuscì a resistere al richiamo dell’ignoto così, dopo la prima incursione nello spazio del 1969 tornerà a raccontare le diversità e le stranezze che popolano l’universo con gli occhi dell’alieno Ziggy Stardust attraverso le parole dell’inarrivabile Life on Mars?
Sognando la luna: l’allunaggio nei libri
A cinquant’anni di distanza il sogno romantico della luna ha lasciato però spazio a un racconto reale e forse meno seducente di come andarono davvero le cose.
È il caso della biografia autorizzata di Neil Armstrong First Man, trasposta nel 2018 su grande schermo da Damien Chazelle con Ryan Gosling nei panni di Neil Armostrong. Neil compì quello che definì un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità.
Ma non si trattò di una missione priva di rischi e imprevisti – non si poteva ben prevedere la consistenza della superficie lunare, il carburante sarebbe bastato per soli 45 secondi dopo l’allunaggio… –, né fu un caso che sia stato proprio Armstrong a portarla a termine.
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Tra le grandi storie dei personaggi che si sono avventurati sulla luna anche quella di Scott Kelly e di Paolo Nespoli.
Il primo nel suo Endurance racconta un’impresa mai realizzata da un americano: trascorrere un anno intero nello spazio e sottoporsi a test medici sugli effetti dei voli interplanetari di lunga durata (alla stessa missione del 2015 ha partecipato Samantha Cristoforetti).
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Nespoli, invece, ci racconta con delicatezza, umorismo (e un piglio social) tutte le lezioni che lo spazio gli ha insegnato nei sei mesi trascorsi in orbita, guardando la Terra dall’alto e con la luna a fianco. Chiamato a una nuova prospettiva, ha imparato che Dall’alto i problemi sembrano più piccoli e che i sogni vanno sempre coltivati con cura.
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Fu Oriana Fallaci, sempre testimone in prima linea della Storia, a raccontare agli italiani la corsa americana allo spazio, inviata da “L’Europeo” a Cape Kennedy, dove i razzi alti come grattacieli si preparavano a lanciare l’uomo nel futuro.
La giornalista intervistò scienziati, medici, scrittori, fisici e tecnici, esplorando da terra lo spazio, vivendo fianco a fianco con i primi astronauti, “queste creature di fantascienza che dalla provincia volano direttamente nel cosmo”, per rivelare dettagli, curiosità e aneddoti al pubblico che la leggeva da casa.
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Anche il mondo del fumetto subì il fascino indiscreto dell’allunaggio così Hergé, il papà di Tin Tin, diede alla luce due imperdibili volumi: Obiettivo Luna (1953) e Uomini sulla Luna (1954). Questi due introvabili libri sono stati oggi raccolti in un unico prezioso volume di grande formato e sono un’occasione imperdibile per ritrovare il sapore eroico e l’ambiziosa innocenza degli anni dell’era spaziale.
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La luna è anche oggetto di epopee fantastiche come quella di Ian McDonald, che con la sua trilogia Luna ci consegna la storia avventurosa di un satellite ormai colonizzato e industrializzato dagli uomini, diventato luogo di guerre politiche. Una saga acclamata, con echi da Martin a García Márquez.
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