«Dato che il nostro lavoro è bersaglio costante di questioni di genere, mentre non è così per i nostri pari maschili, noi creatrici di fumetti abbiamo deciso di riunirci per condannare gli aspetti sessisti di questo settore letterario e presentare modi per combatterli.»
Lavorare in un contesto che, per decenni, ha visto la prevalenza della componente maschile può non essere facile. Soprattutto se le persone non si sono adeguate velocemente ai cambiamenti e agli sviluppi. Per cui non è difficile immaginare che nel settore dei fumetti, tormentato da frasi tipo «I fumetti non sono roba da donne», ci sia chi – ancora nel 2015 – ha sperimentato una sorta di maschilismo, come se fosse una sottotraccia, seminascosta ma comunque presente.
Lisa Mandel, disegnatrice marsigliese, ha lanciato un appello per creare un collettivo composto da fumettiste desiderose di battersi contro il sessismo del settore in cui lavorano. E in molte hanno già risposto! In poche ore il Collectif des créatrices de bande dessisée contre le sexism ha raccolto l’adesione di Marjane Satrapi, l’autrice di Persepolis, e anche di Julie Maroh, ammirata autrice di Il blu è un colore caldo, che è diventato anche un film, La vita di Adele.
Se vuoi saperne di più, o se sei anche tu un’autrice, visita il sito dell’iniziativa!