Che cosa succede nel tuo cervello quando leggi un romanzo? Ti accontenti di capire il significato letterale di quelle parole una dopo l’altra, oppure la tua mente crea qualcosa di diverso? Una risposta completa ce la dà Annamaria Testa, che si occupa di comunicazione e creatività da quasi quarant’anni. Di seguito, sintetizziamo perché leggere fa bene:
[via Internazionale]Evadi
Stacchi dalla quotidianità ed entri a far parte di un mondo diverso dal quello che esperisci quotidianamente, abitato da persone “vive”, anche se su carta.
Ti emozioni
Amplifichi le emozioni, perché la lettura ne provoca di vere, che nascono proprio da questi mondi paralleli.
Sperimenti sinestesie
Leggendo attivi, non solo le aree di Broca dedicate alla comprensione del linguaggio, ma anche altre aree del cervello preposte al riconoscimento degli odori. Quindi, se leggi la parola “gelsomino” è come se il suo profumo si sprigionasse nelle narici.
Ti immedesimi
Tiene in allenamento la corteccia sensoriale, che risponde sia quando c’è una sensazione reale sia durante la lettura. Ma questo succede anche, similarmente, per la corteccia motoria per cui quando leggiamo possiamo immedesimarci nei personaggi a tal punto da prenderne le movenze.
Aiuta il cervello
Aiuta lo sviluppo cerebrale dei bambini tra i 3 e i 5 anni, agendo anche sulle competenze sociali. In età avanza, invece, leggere un buon libro rallenta l’invecchiamento cerebrale, mantenendo giovane il cervello.
Sviluppa empatia
Migliora la capacità di scoprire e capire le emozioni delle altre persone, perché per far questo ci costruiamo una sorta di teoria della mente, cioè una serie di ipotesi sulle emozioni delle persone che ci circondano. E questa teoria della mente si perfeziona in chi legge buona letteratura.
«La letteratura non è solo una distrazione per il tempo libero, ma una terapia, una mappa di noi stessi.»
Alain De Botton