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Quando un ragazzo dai capelli rosa ne incontra uno dai capelli blu può nascere una storia d’amore

È uscito da qualche settimana anche in Italia il nuovo romanzo di David Levithan (che noi abbiamo incontrato a Mare di Libri qui), Ryan e Avery, una storia delicata e commovente. Probabilmente conoscerai l’autore per il suo bestseller Ogni giorno, ma Levithan ha anche scritto diversi altri romanzi come Dash e Lily da cui è stata tratta la serie romance natalizia su Netflix.

Di cosa parla Ryan e Avery

Ryan e Avery è un romanzo molto tenero in cui l’autore, oltre a raccontare le prime fasi dell’innamoramento, esplora diverse tematiche tra cui la crescita, l’essere adolescentə queer, il rapporto con i genitori, l’accettazione di sé. Il tutto narrato con una prosa scorrevole, candida come la neve che cade giù al quinto appuntamento di Ryan e Avery.

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Dei due protagonisti, Levithan aveva già scritto in un altro suo libro, Two Boys Kissing (non edito in Italia, n.d.r), e la cosa più ironica è che non sapeva che ne avrebbe scritto di nuovo. A Londra, però, durante un incontro con i suoi fan, un lettore gli ha detto “Scriverai ancora di Ryan e Avery, vero?” e così David ci ha pensato su e ha risposto “Perché no?”, scegliendo di raccontare – in maniera volutamente non cronologica – i dieci appuntamenti che Ryan e Avery hanno nel corso del tempo, sviluppando così un romanzo con ellissi temporali e flashback grazie a cui il lettore, facendo avanti e indietro nel tempo e nello spazio, scopre a poco a poco la storia d’amore tra i due giovani, mettendo insieme i vari tasselli del puzzle.

@rizzolilibri Di cosa parla “Ryan e Avery” di David Levithan? Ce lo racconta lui! #davidlevithan #booktok #booktokitalia #pride24 #pride #lgbtqi #pridemonth #fyp #foryourpage #davedere ♬ suono originale – Rizzoli

Ryan e Avery sono due adolescenti che vivono in due cittadine distanti l’una dall’altra. Una sera, Avery, un adolescente transessuale dai capelli rosa, decide di andare con alcuni suoi amici a un Pride Party ed è lì che nota Ryan, un ragazzo molto carino dai capelli blu. Senza pensarci due volte, Avery prende coraggio e va a scambiare due chiacchiere. Inutile dirlo, i due si piacciono fin da subito e promettono di rivedersi nonostante la distanza geografica che intercorre fra le loro abitazioni.

Nella sua intervista per il QN realizzata da Costanza Chirdo, Levithan ha dichiarato: “Volevo regalare a lettori e lettrici queer una storia d’amore dolce, tenera, in cui potessero ritrovarsi. E volevo dimostrare loro che le loro storie d’amore sono importanti e forti tanto quanto le altre storie d’amore tra teenagers” e, leggendo il romanzo, è proprio questo che lo scrittore ci consegna, una love story realistica, un po’ alla Heartstopper maniera (di cui Levithan è un gran fan), in cui i protagonisti dai capelli colorati si conoscono a poco a poco, si confidano e si raccontano, creando un’intimità tutta loro fatta di primi baci, prime carezze e prime scoperte.

«Secondo me ai teenager, specialmente queer, viene presentata un’unica narrazione in cui ogni relazione è una progressione il cui obiettivo finale è il sesso. Ciò che volevo mostrare in Ryan e Avery è proprio come loro mettono in discussione queste narrazioni etero dominanti, e anche gli stereotipi che riguardano il sesso. Per Ryan e Avery la cosa più importante non è il sesso, ma il fatto di poterne parlare onestamente l’uno con l’altro. Questo è ciò che volevo mostrare anche a chi legge.» (David Levithan)

Le figure adulte in Ryan e Avery

Capitolo dopo capitolo, conosciamo meglio Ryan e Avery e ci si rende conto che sono due persone molto diverse con esperienze di vita e famiglie diverse. Avery è una persona che ha fatto la transizione e non si vergogna di dirlo a Ryan e di mostrargli le foto di com’era prima. Fa teatro, ha diversi amici e può contare su due genitori splendidi, due adulti che lo ascoltano e si confrontano con lui riconoscendo con maturità e schiettezza.

I genitori di Avery sono sempre stati comprensivi: ancora prima che lui si rendesse conto di essere un maschio e di dover essere visto dal mondo come tale. Quando li ha informati di questa sua verità, non l’hanno liquidata né hanno cercato di persuaderlo che le cose fossero diverse.

Questo è un aspetto che Ryan nota subito quando, all’inizio del romanzo, il giorno del loro quinto appuntamento, a causa di una bufera di neve, Ryan è costretto a rimanere a dormire da Avery e, per una volta, si sente “a casa”, quasi prova invidia del fatto che Avery abbia dei genitori così simpatici, alla mano e accoglienti.
Ryan, infatti, oltre a poter contare solo sulla sua migliore amica, non vive bene il rapporto con i suoi genitori che non lo comprendono, non cercano un dialogo, non lo ascoltano, ma soprattutto lo fanno sentire sbagliato.

Ryan, invece, non ha dimestichezza con questo genere di accettazione. Non sa come comportarsi con i genitori di qualcun altro, perché i suoi sono sempre così pronti a negare tutto.

Ecco perché spesso e volentieri Ryan si rifugia da sua zia Caitlin, una donna giovane, che consola Ryan e lo sprona a essere ciò che è.

Ryan si rende conto che si sta stuzzicando le cuticole mentre parla, e si sforza di smettere. «Quindi, ecco il contesto. Sono cresciuto qui e ogni tanto litigo con i miei. Caitlin mi salva la vita tutti i giorni. Okay, sto esagerando. Tutte le settimane. È stata lei a suggerire che fossi gay. Mia madre era troppo presa da se stessa per accorgersene e papà non voleva vederlo, perciò lo ignorava. Caitlin ha aspettato che gliene parlassi. All’inizio avevo altro a cui pensare: cercavo soprattutto di mescolarmi con gli altri. Con la squadra di baseball e altri gruppi. Ma alla fine mi sono accorto che non guardavo le bambine.

Zia Caitlin è un po’ la zia che tuttə vorrebbero. Sa essere amica e complice, è una buona ascoltatrice e dà ottimi consigli; allo stesso tempo, però, cerca di far ragionare il nipote, mostrargli anche il punto di vista dei suoi genitori che sì, saranno rigidi e poco consoni al dialogo, ma anche due persone che negli anni precedenti hanno temuto per la salute di Ryan. Caitlin, insomma, spalanca la finestra su una grande, e spesso taciuta, verità: anche gli adulti sbagliano e, molte volte, non vogliono ammetterlo.

Essere queer negli USA oggi e sentirsi rappresentatə

Sullo sfondo di Ryan e Avery, Levithan delinea anche un’altra tematica molto attuale oggi ovvero la libertà di essere queer oggi e il bullismo che ne consegue. Durante uno dei loro appuntamenti, Avery va a trovare Ryan. Quest’ultimo non vuole farsi vedere in giro con Avery, non perché si vergogni ma perché ha timore di imbattersi in sguardi e malevole dicerie. È per questo che gli propone di andare in un vecchio campo abbandonato di minigolf. Mentre i due stanno fingendo di giocare con mazze, buche e palline immaginarie, il loro divertimento viene interrotto da alcuni compagni di classe di Ryan che iniziano a prenderli in giro.

Skylar comincia a punzecchiare Ryan con la mazza, emettendo osceni rumori di baci. Ryan afferra la mazza, cerca di sottrargliela. Si aspetta che Skylar la trattenga, invece lo sorprende spingendo. Ryan perde l’equilibrio e cade indietro sul culo, urtando Avery. Poi Skylar riprende la mazza, sfilandogliela dalla mano senza difficoltà. Tutti fissano Ryan a terra, perfino Avery. Gli altri ragazzi lo coprono di insulti. Ma Skylar sta zitto. Lascia che la sua soddisfazione parli per lui. Qualunque cosa faccia Ryan adesso, lui ha già vinto.

In quel momento Avery – che è sempre stato zitto – risponde a Skylar e quando Ryan si rialza lo convince ad andar via. In auto, Avery cerca di consolare Ryan e di rassicurarlo dicendo che va tutto bene ma per Ryan non è così. Essere bullizzati in questo modo, truce e violento, Ryan non lo accetta.

Levithan racconta quest’episodio con un’oggettività cruda che porta il lettore a empatizzare con Ryan e a fargli comprendere, senza mezzi termini, come questi tipi di atteggiamenti siano sbagliati e come si sentano le persone attaccate dall’altra parte. D’altronde, Levithan stesso è un fermo sostenitore di quanto sia importante la rappresentazione queer nei prodotti culturali:

«Quando ho iniziato a scrivere romanzi young adult queer venti anni fa, ce n’erano veramente pochi. Adesso ce ne sono molti di più. Però il cinema va più piano. Un grosso fenomeno è stato quello della serie tv Heartstopper, perché è stata la prima storia d’amore queer veramente semplice e autentica che tutti hanno potuto guardare insieme. è qualcosa di molto potente e spero che tra un po’ di anni sarà finalmente “normale”. Ma ancora non è così».

Come Levithan ha detto a Mare di Libri: “Ci vuole molto più Heartstopper per tuttə”. E noi ce lo auguriamo davvero – soprattutto in questo mese in cui si festeggia il Pride – per un mondo più queer, più libero, più colorato, in cui non ci sia spazio per la paura di poter essere semplicemente se stessə.