Bous, bue, e limos, fame: la bulimia nervosa è in etimologia una “fame da bue”, nella vita è un disturbo psicologico che comprende tra i suoi rituali le abbuffate di cibo. Mentre l’anoressia porta chi ne soffre a un evidente sottopeso, il bulimico può essere sia normopeso sia sovrappeso. Come riconoscere chi ne soffre? Il bulimico spesso sostiene di avere una sorta di radar.
Credo che la bulimia abbia un aspetto: “noi” ci assomigliamo. Una bulimica la riconoscerei tra mille.
Chi soffre di bulimia nervosa può passare facilmente inosservato e custodire il suo segreto. Oppure può essere una famosa attrice pluripremiata che decide di raccontare e raccontarsi – commuovendo e anche ridendo – perché la bulimia diventi un argomento di cui si può e si deve parlare.
Ambra Angiolini con InFame ci racconta i suoi anni di bulimia, con dolore, ironia e dettagli capaci di farci intendere questo mondo con immediatezza, meglio di mille trattati specialistici.
Bulimia nervosa: il racconto delle abbuffate
“Sei capace di mangiare otto gelati Cucciolone così velocemente da non riuscire nemmeno a leggere le barzellette
disegnate sopra il biscotto”, racconta Ambra Agiolini e nel suo InFame aggiunge merendine condite con polpette al sugo, un sacchetto da cinquanta caramelle balsamiche alla menta, un tot di brioche soffocate dentro un barattolo di cioccolato bianco e nero…
Allungo la mano verso il tavolino vicino al divano, appoggio il telecomando, sposto la mano poco più in là e trovo una caramella. La mangio. Ne trovo altre dieci. Le mangio. Mangio per tutto il resto della notte, fino all’alba. Mangio tutto.
Bulimia: uomini e donne
Intervistata da Fabio Fazio, Ambra del suo InFame dice: “vorrei che fosse un libro molto maschile, perché credo che le donne sappiano già cos’è un disturbo alimentare e, invece, è un mondo che coinvolge tanti uomini”. Ha ragione. Per la precisione oggi 1 maschio ogni 4 donne incappa in distrubi del comportamento alimentare, mentre fino a vent’anni fa il rapporto era di 1 a 20 (fonte: SISDCA). Il Ministero della Salute ci dice che in Italia gli uomini rappresentano il 5-10% di tutti i casi di anoressia nervosa e almeno il 10-15% dei casi accertati di bulimia nervosa.
Questa malattia di merda che gli specialisti chiamano disturbo mi ha davvero sfinita. Non ce la faccio più a vivere per Lei, non credo sia giusto lasciarmi “disturbare” ulteriormente. Ha cominciato prendendosi soltanto due dita, poi tutta la mano, poi le braccia, il busto, la testa, le gambe, il cuore, il cervello e la pancia…
Il tavolo riservato accanto alla toelette
Dopo un’abbuffata, si corre in bagno a rimettere “l’errore” fatto. I comportamenti di compensazione, o azioni compensatorie, sono una forma di controllo che segue la perdita di controllo. la stessa Ambra Agiolini ci spiega come da questo elemento è facile capire a quale livello di bulimia si è:
– Bulimica lieve: da 1 a 3 azioni compensatorie settimanali.
– Bulimica moderata: da 4 a 7 azioni compensatorie settimanali.
– Bulimica grave: da 8 a 13 azioni compensatorie settimanali.
– Bulimica estrema: più di 14 azioni compensatorie settimanali.
Entriamo nei ristoranti e chiediamo sempre un tavolo vicino alla toilette. È spesso libero perché comprensibilmente non lo vuole nessuno tranne noi.
L’attrice ci racconta che esiste un marchio di fabbrica: il callo sopra la nocca del dito indice, costruito dalla pelle per
difendersi dal morso degli incisivi che ci si poggiano sopra per lasciare le dita libere di muoversi nella gola.
Ambra oggi sta bene, ha riempito quel vuoto che sentiva con la maternità, ma avrebbe potuto essere altro a compensare, finalmente in modo definitivo ed equilibrato, quella fame infame.